martedì 28 aprile 2009

Corri verso la salute ed il benessere con il Jogging

woman_running

I motivi per cui il jogging è da tempo il più praticato degli sport aerobici sono i seguenti:

- non necessita di attrezzi specifici

- richiede abbigliamento quantomeno pratico

- basta un po' di "spazio" e qualche accorgimento per evitare inconvenienti.

- aiuta lo spirito e la mente regalando relax e benessere.
Il jogging propriamente detto è ben diverso dalla corsa; esso infatti è un correre lentamente, senza sfruttare la massimo la potenza, ma basandosi soprattutto sulla resistenza. Il jogger corre per il proprio personale piacere e non ricerca:

- il confronto con gli altri atleti

-la conquista di un record di distanza o di tempo di percorrenza

Benefici

I benefici che il jogging apporta al nostro organismo sono molteplici.

  • Fa bene al cuore, perché migliora la circolazione sanguigna e previene quindi l'ipertensione, abbassa la frequenza cardiaca, innalza il valore di colesterolo buono, facendo diminuire quello cattivo.
  • Fa bene al cervello, in quanto ne migliora l'afflusso sanguigno, favorendone concretamente il funzionamento stimolando le capacità di apprendimento, riducendo lo stress, addolcendo gli sbalzi ormonali e migliorando i segni dell’età.
  • Aiuta a diminuire il peso corporeo grazie al consumo di calorie.
  • Contribuisce al benessere psicologico se viene praticato con regolarità .

-offre l'occasione di evadere dai problemi quotidiani e di ritrovarsi in un ambiente piacevole.

-riduce la tensione.Praticare lo jogging in modo che la frequenza cardiaca sia compresa dal 30 ed il 60 per cento della capacità massima individuale, può ridurre l’ansia ed avere un effetto antidepressivo.

-induce la liberazione delle endorfine, gli oppiacei naturali dell’organismo.Le endorfine sono alla base del benessere sperimentato dal corridore e una volta liberate rimangono a lungo nell'organismo anche dopo la fine della corsa.

  • Aiuta a combattere l'insonnia. La stessa fatica, tra l'altro influisce positivamente sul sonno, poiché quando si è stanchi si dorme meglio, anche a dispetto delle preoccupazione che ci assillano.

Dove Correre

Solitamente la maggior parte dei jogger corrono per le strade della propria città. Per molti è un'esigenza forzata, ma di certo non è il posto migliore per allenarsi.

Infatti, il jogging andrebbe effettuato si all'aria aperta, però dove non arrivi lo smog: in un parco, per esempio, tra il verde, in modo che l'ossigenazione sia perfetta. Andrebbe bene anche il bagnasciuga per la sua consistenza a metà tra il duro ed il troppo morbido.

L'asfalto è certamente controindicato perché la superficie è troppo rigida e dritta; le caviglie, le ginocchia, le vertebre e tutta la schiena ne risentono in maniera eccessiva. Per ovviare a questo inconveniente, oggi vengono prodotte scarpe da jogging con suole fortemente ammortizzate, che possono assorbire i colpi del passo sull'asfalto.

Come correre

Per chi inizia a svolgere quest'attività è opportuno che eviti quegli errori che sono molto frequenti nei principianti. Ti invito, pertanto, a leggere l'articolo "come far diventare la corsa una sana e duratura abitudine"

Ti elenco anche i consigli forniti da Leo Babauta per correre meglio e che io stesso cerco di praticare.

"1. Sorridere. Ogni volta che sorridi…ti senti subito meglio! La semplice azione di sorridere, sollevava il morale ogni volta, e rende il correre più soddisfacente e meno difficile. Ha funzionato persino nel momento più arduo, quando stavo annaspando, durante una maratona, dopo 15 chilometri ( gli ultimi 5 chilometri sono sembrati i più lunghi in assoluto). Ho sorriso, e tutto ad un tratto, niente sembrava più così terribile.

2. Respirare. Fare respiri profondi , il corpo si rilassa all’istante. Respirare a fondo aiuta concentrarti sull’attimo presente, piuttosto che su quanti chilometri hai percorso e su quanti ancora ti rimangono da correre - lasci quei pensieri dietro di te nel momento in cui poni tutta l’attenzione sul tuo respiro, e pensa solo al chilometro che stai percorrendo in quel momento oppure pensa semplicemente ai passi che stai facendo e a come si sente il tuo corpo e a tutto il panorama attorno a te.

3. Procedere lentamente. E’ importante non andare troppo veloce in particolare all’inizio. Non andare veloce sin dall’inizio è davvero d’aiuto. E’ anche molto utile non concentrarsi esclusivamente sulla corsa ma su tutto quello che accade intorno a te."

Inoltre quando corro mi piace anche ascoltare la musica ed è una cosa che consiglio per rendere più piacevole quest’attività. Ho praticato per diversi anni il jogging ma dopo una forzata interruzione non ho più ripreso e ho lasciato perdere. Ogni volta che pensavo alla corsa ero sopraffatto dall'idea della noia, della fatica, pensavo anche ai dolori muscolari che avrei avuto nel ricominciare. Quindi associavo alla corsa l'idea del dolore.

Per associarla al piacere ho acquistato un Mp3 e con gli auricolari nelle orecchie ho cominciato a correre.Adesso è diventato veramente piacevole fare jogging ascoltando la mia musica preferita ad andatura leggera. Ora pratico la corsa regolarmente un paio di volte la settimana e prima di iniziare già pregusto il piacere che proverò nell'ascoltare la musica e il benessere che ricaverò dalla attività fisica.

L’attrezzatura

Probabilmente il jogging è lo sport più economico in assoluto perché non c'è bisogno di avere a disposizione un'attrezzatura particolare. A parte le scarpe, che dovranno essere di ottima qualità, infatti, basteranno degli indumenti che avrete a casa.L'importante è adeguarsi alla temperatura esterna.

La scarpa è probabilmente l'unico accessorio che non deve essere trascurato in quanto a qualità perché da questa dipende anche la salute delle nostre articolazioni. La scarpa è fatta di più parti ed è il giusto equilibrio di queste parti che assicura la stabilità della nostra schiena e l'assorbimento dei colpi dovuti ai passi durante la corsa.

domenica 26 aprile 2009

Tieni Bene a Mente (video della Domenica)

Ciao,

oggi voglio condividere con te un video che è una  “poesia”.

Veramente bello e significativo…

…  tieni bene a mente  che la vera “Forza nella Vita” non consiste nel non cadere mai, ma nel rialzarsi e tentare di nuovo  tutte le volte che è necessario!

Buona Domenica

 

 

 

 

 

giovedì 23 aprile 2009

Vuoi rendere interessante quello che dici? varia il tono della voce

Oggi ho il piacere di ospitare Roberto D’Aloisio, un giovane studioso di PNL applicata,  con un articolo riguardante l’importanza del tono della voce nella comunicazione. Ho scritto anch’io un articolo sull’argomento intitolato il “Potere della Voce”. Saper usare la propria voce parlando in modo piacevole, con le giuste inflessioni è uno strumento fondamentale per comunicare.

Se dici le cose più intelligenti ma con una voce sgradevole non vengono ascoltate.Le persone che hanno una voce interessante hanno indubbiamente un ben definito vantaggio: sembrano più affascinanti ed attraenti.

Lascio subito la parola a Robero D’Aloisio.

Il primo aspetto su cui lavorare per utilizzare al meglio la comunicazione paraverbale è il TONO.

Se il tono della tua voce è molto importante, saperlo utilizzare a tuo favore è fondamentale. La funzione principale della voce è quella di trasmettere emozioni e solo dopo contenuti. L’esempio più lampante si ha quando si ascolta musica straniera: è davvero straordinario come persone che conoscono solo la lingua italiana si ricordano i motivi di una canzone e gli piaccia nonostante non sanno una parola del testo musicale!

Questo avviene perchè il tono vocale del cantante che canta quella determinata canzone gli ha emozionati e poco importa per loro se non hanno capito quello che diceva!

Utilizzare il tono della tua voce può sembrare scontato e naturale usarlo a tuo favore, ma non è così. Questo perchè bisogna eliminare le tendenze che tutti noi abbiamo nel parlare. Nel quotidiano infatti si usa la voce per parlare certo, ma pochi sanno usare la voce con tutte le sue potenzialità. Questo spiega perchè, ad esempio, due persone diverse che parlano dello stesso argomento hanno risultati differenti nel farsi capire oppure mostrare la validità di ciò che dicono: in pratica hanno un diverso risultato. Per cui vediamo subito qual’è il modo migliore per farti utilizzare al meglio la tua voce.

Da diversi anni, scienziati, soprattutto neurologi e antropologi, hanno cercato di capire se esiste un meccanismo comune per tutti gli uomini che spiegasse perchè una determinata esperienza fa provare un emozione. Sicuramente sono stati fatti molti passi in avanti, soprattutto per quanto riguarda la chimica neurale, ma di risposte ce ne sono ancora poche. Non si è ancora capito perchè ad esempio la stessa esperienza ad alcuni provoca emozioni ed ad altri no.

Una delle poche cose che finora si sa sulla mente (in merito a questo tema) è che il cervello umano tende a rimuovere tutto ciò che accade regolarmente. E di conseguenza tende a dare poca importanza anche a quello che una determinata esperienza ricorrente può suscitare.

A riguardo mi ricordo un episodio che a distanza di anni, ogni volta che lo penso, non fa che convincere me stesso della validità di questa tesi. Quando ero piccolo, mi ricordo che a casa mia spesso ero a contatto con animali di vari tipi: canarini, criceti, tartarughe e gli immancabili cani e gatti.

Notavo con mio grande stupore e sensibilità infantile che quando venivano a trovarmi dei parenti mentre giocavo con i miei cugini, loro non erano indifferenti alla presenza di questi animali. E io mi chiedevo: “Perchè tanta sorpresa?”. A distanza di anni ho capito che le reazioni che avevano (sia positive, che negative) erano dovute al fatto che non avevano animali domestici. Per cui la loro mente non era abituata a questa situazione, al contrario della mia per cui era tutto normale!

La mente umana possiede un particolare meccanismo istintivo che si attiva quando siamo di fronte ad esperienze già avute. La mente come un vero e proprio calcolatore immagazzina informazioni di tutti i tipi attraverso i cinque sensi: movimenti del corpo, sapori, odori, sensazioni provocate dal contatto con qualcosa, immagini, suoni ecc… Nel fare questa continua azione di memorizzazione il cervello mette in atto un potente processo di selezione e, di fatto, scarta tutto ciò che già si sa o si è vissuto.

Esperienze già vissute sono considerate quindi non degne di essere memorizzate, o più precisamente non degne di nota. Questo spiega, in parte, anche quel comportamento umano che ci spinge ad apprezzare le cose che non possediamo e considerare “scontate” e normali le cose che già abbiamo: per esempio nonostante siamo consci che l’auto comprata un anno prima sia un modello desiderato ancora da molte persone, tendiamo a considerarla normale ed a desiderare un’auto con caratteristiche diverse e, spesso, con costi ancora maggiori.

Questo meccanismo come accennato prima, entra in azione anche per quanto riguarda i suoni e tra le maggiori fonti di suoni che un uomo udisce quotidianamente deriva dalle voci delle persone con cui dialoga o comunque gli sono vicino.

Allo stesso modo, a chi ti ascolta per telefono, accade la stessa cosa nella sua mente: parte il meccanismo di memorizzazione e di conseguente selezione. Parlare quindi con toni regolari, con cadenze sempre uguali e ripetitivi rischia di farti etichettare dalla mente del tuo interlocutore come poco interessante e quindi non degno di nota!

A questo punto capirai perchè è importante la DINAMICITA’ della tua voce. Se non vari il tuo tono, hai già perso in partenza. Le tonalità del suono della voce sono tutte composte da tre fasce di tono: basso, medio (quello più usato) e alto. Le tonalità che non devi usare sono:

  • La tonalità mono - fascia: questa tonalità si ha quando una persona utilizza sempre la stesso tono di voce. Si intuisce subito che questo modo di parlare è perdente: ne è un chiaro esempio quando ascoltando una trasmissione televisiva ed ascoltiamo un presentatore, tendiamo ad annoiarci ed estraniarci dal contenuto dei suoi discorsi.
  • La tonalità bi – fascia: Questa, al contrario della tonalità mono - fascia, utilizza due fasce di tono indistintamente, ma in modo ripetitivo e binario. Prima uno, poi l’altro e così finchè dura la conversazione. Un esempio su tutti è la classica “ninna-nanna” ai neonati: il suono bi – fascia di questa infatti non a caso tende ad addormentare i bambini!
  • La tonalità tri – fascia: Quest’ultima utilizza tutti e tre la fasce di tono, ma in modo comunque ripetitivo e continuativo. E’ una tonalità piuttosto rara da sentire, perchè effettivamente è difficile “annoiare” utilizzando sia il tono alto, basso e medio. Si può ascoltare questo soprattutto nelle comunicazioni degli ipermercati: “Si avvisa il Sig. Rossi di recarsi al punto informazioni prego…” e poi di nuovo “Si avvisa il Sig. Rossi di recarsi al punto informazioni prego…” e così via con almeno altre tre ripetizioni…

    Usando queste tonalità e praticamente certo il fallimento! La mente umana inquadra subito un andamento regolare e lo memorizza. Quando verrà il momento che la mente del tuo interlocutore comincerà a sentire da te lo stesso tipo di tonalità, sapendo già di cosa si tratta, non ha più motivo per catalizzare l’attenzione sulla tua voce e su di te e farà calare di conseguenza l’interesse su ciò che dici.

    L’unico modo per ovviare a questo è usare l’unica tonalità che trasformi la tua voce da statica e fossilizzata sugli stessi andamenti di tono, a dinamica. Questa tonalità si chiama “tonalità variabile”. La tonalità variabile ha alcune cose in comune con la tonalità tri – fascia: questo perchè utilizza anch’essa tutte e tre le fasce di tono.

    La differenza sostanziale però sta nell’uso dei toni. Non un uso alternato e ripetitivo, ma l’utilizzo di di tutti e tre i toni, basso, medio e alto, in una sequenza non ripetitiva e alternata e di conseguenza non prevedibile: in questo modo le tue conversazioni saranno molto più modulate.

    Il tuo ascoltatore sentendoti continuamente cambiare tono non si “annoierà” mai e il suo livello di attenzione non potrà mai calare!!! Per farti capire in fondo la differenza tra questa tonalità e le altre diamo un numero ad ogni tono: il numero 1 al tono basso, il numero 2 al tono medio ed il numero 3 al tono alto. Ecco come risulterebbero tutti i tipi di tonalità utilizzando questi numeri:

    • Tonalità mono - fascia: le sequenze risultano dominate da un solo numero che corrisponde ad un tono. Ecco le tre possibilità:

    1) Sequenza solo bassa: 11111111111111111111111111

    2) Sequenza solo media: 22222222222222222222222222

    3) Sequenza solo alta: 33333333333333333333333333

    • La tonalità bi – fascia: In questa tonalità che si distingue per l’utilizzo binario dei toni esistono sei combinazioni che comunque hanno lo stesso effetto di deconcentrare:

    1) Sequenze bassa-media: 121212121212 o 212121212121

    2) Sequenze media-alta: 232323232323 o 323232323232

    3) Sequenze bassa-alta: 131313131313 o 313131313131

    • La tonalità tri – fascia: Questa tonalità come sappiamo utilizza tutti i toni insieme generando anch’essa ben sei combinazioni che però non portano a nessun risultato:

    1) Sequenza bassa-media-alta: 123123123123123123

    2) Sequenza alta-media-bassa: 321321321321321321

    3) Sequenza bassa-alta-media: 132132132132132132

    4) Sequenza media-alta-bassa: 231231231231231231

    5) Sequenza media-bassa-alta: 213213213213213213

    6) Sequenza alta-bassa-media: 312312312312312312

    Ti sembrano tante queste quindici combinazioni? Non lo sono. Inoltre non hanno nessun effetto utile sul tuo ascoltatore perchè, come hai visto nelle sequenze, sono ripetitive. Vediamo invece la tonalità variabile:

    • Prima sequenza infinita: 133321311132122132323132

    • Seconda sequenza infinita: 321321231232121232312213

    • Terza sequenza infinita: 213213213231322332213322

    Andiamo avanti? Meglio di no, altrimenti questo articolo non finirebbe più… Come hai potuto constatare, nella tonalità variabile le sequenze di utilizzo dei tre toni sono infinite… Per cui sarà impossibile annoiare il tuo interlocutore. D’ora in poi, quindi, utilizza tutti e tre i toni facendo leva su tutte le infinite possibilità di combinazione.

    Un ulteriore spinta per arrivare a possedere una voce dinamica da parte tua può arrivare utilizzando bene le pause: esse infatti possono contribuire a variare l’uso delle sequenze perchè pur combinando tantissime combinazioni di tono, è intuibile che ogni tanto una pausa (anche di un secondo) da parte tua ci sia.

    Parlare tutto d’uno fiato, anche se usi tutte le combinazioni possibili, alla lunga tende a far calare la concentrazione al tuo potenziale cliente ed inoltre può diventare deleterio per le tue corde vocali. Una sana pausa anche di pochissimo tempo, da il tempo di “respirare” e di memorizzare alla mente di chi ti ascolta, in modo che dopo la pausa è concentrato come e più di prima!

    A Cura di Roberto D’Aloisio,
    Autore di “I Segreti del Telemarketing”

  • lunedì 20 aprile 2009

    Visualizza il tuo successo

    Molti non conoscono la storia del Maggiore Nesmeth, abile giocatore di golf, che fu prigioniero di guerra in Vietnam in condizioni di prigionia tutt’altro che salutari.

    Raccontò che durante la guerra fu catturato e rinchiuso in una piccolissima  cella. Per sette  lunghissimi anni, raccontò, segnò 18 buche perfette senza mai sbagliarne una. Le sue partite erano sempre bellissime e sapete perchè? perchè giocava a Golf nella sua mente.

    Immaginava  di giocare con i suoi amici nel suo campo preferito, ne vedeva tutti i dettagli, le buche, i possibili ostacoli, perfino le piccole deformazioni del terreno. E regolarmente immaginava di giocare alla perfezione e di vincere.

    Appena ritornato in America, giocò un giro con alcuni amici e, nonostante le condizioni fisiche e di salute tutt’ altro che ottimali, riuscì a giocare allo stesso livello di abilità (professionistico) che aveva prima di andare in Vietnam.

    I suoi amici furono stupiti perché sapevano bene che per sette  anni lui non poteva aver giocato. La sua risposta fu che in realtà quella partita lui l’aveva giocata e vinta molte volte, nella sua mente: praticamente ogni giorno negli ultimi sette anni.

    Nel caso del maggiore Nesmeth, l’allenamento mentale fatto con una visualizzazione dettagliata e prolungata, ha portato ad ottenere un risultato stupefacente. Molte persone che lo ammiravano  gli chiedevano dove avesse imparato  a giocare così bene e lui puntualmente rispondeva:”Ho giocato molto in Vietnam”.

    Consigli

    Se si desidera raggiungere i propri scopi è molto importante riuscire a visualizzare le proprie vittorie nella mente. Questo è il potere della visualizzazione. E’ bene imprimere nella propria mente ciò che si  vuole più ardentemente, eliminando invece  ciò che non si desidera.

    domenica 19 aprile 2009

    Video della Domenica (19/04/2009)

    Ciao, oggi ti propongo questo video molto bello prodotto da automiribelli.org sulla legge di attrazione.

    Buona Domenica.


    venerdì 17 aprile 2009

    Le regole per la ricchezza

    Oggi Vi offro un articolo di Alfio Bardolla, financial coach. Migliaia di persone hanno già frequentato i suoi corsi sugli investimenti finanziari e immobiliari.

    Dopo la laurea in Economia Bancaria, Finanziaria e Assicurativa, ha integrato le proprie conoscenze studiando con tutti i più grandi trainer del mondo, nomi come Robert Kiyosaki, Brian Tracy, Robert Allen, George Fontanills, Donald Trump, Harv Eker, Jack Canfield, Jay Abraham, Bob Circosta.

    Alfio si è specializzato in PNL studiando con i massimi esperti di questa disciplina, tra cui Richard Bandler, John Grinder, Anthony Robbins, Robert Dilts, John La Valle, David Gordon.

    E’ autore di due bestseller che adesso sono anche in formato ebook I Soldi Fanno la Felicità e L’Arte della Ricchezza .

    Lascio la parola ad Alfio Bardolla.

    Tutti noi, quando parliamo di povertà, affermiamo con sicurezza che i poveri sono poveri a causa delle circostanze, oppure perché sono nati in paesi arretrati, o perché non hanno studiato.

    Se hai visto la scheda dei miei ebook significa che hai la fortuna di vivere in quella parte del mondo in cui ti è possibile avere accesso alle migliori informazioni, alla cultura e a tutto ciò che ti serve per sviluppare la tua capacità di produrre ricchezza.

    Smettila di raccontartela.

    Il denaro non fa discriminazioni di razza né di religione, non ha nessun interesse per la tua famiglia di provenienza o una curiosità specifica su chi sei e che cosa fai adesso. Ogni giorno deve iniziare come una nuova avventura, con davanti una tabula rasa.

    Così come gli antichi romani scrivevano su una tabula ricoperta di cera cancellando ciò che avevano scritto in precedenza, così deve essere per te: la tavoletta di cera viene cancellata ogni mattina, e sta a te scrivere la tua storia. Non importa quello che hai fatto ieri.

    Tutti abbiamo le stesse opportunità e lo stesso diritto di diventare ricchi se lo desideriamo.

    L’unica persona che ti può fermare sei tu, se decidi di giocare senza conoscere le regole del gioco o se, pur conoscendole, non le rispetterai. Il denaro non ha occhi né orecchie; non si avvale certo dei sensi! Se ne frega di chi sei tu o di che cosa intendi fare con esso.

    L’unica cosa che conta sono le regole.

    Nella mia ricerca del segreto della ricchezza io le ho assimilate da molti uomini che sono stati capaci di costruire la loro fortuna. Ognuno di loro ha uno stile diverso dagli altri, ma le regole sono uguali per tutti.

    E nei miei ebook cercherò di spiegartele, a partire dal concetto di Wellness Finanziario.

    Il Wellness Finanziario è uno stile di vita.

    Così come alimentarsi correttamente e fare sport migliorano il fisico, ecco che il Wellness Finanziario si pone l’obiettivo di metterci in forma sotto l’aspetto finanziario. Come in tutti i settori, fare azioni senza aver prima modificato l’approccio psicologico non serve. Bisogna innanzitutto coltivare la corretta mentalità in modo che le nostre azioni diano il massimo rendimento con il minimo sforzo

    Per ottenere i risultati che non hai mai ottenuto dovrai fare azioni che non hai mai fatto.

    A cura di Alfio Bardolla

    Autore di I Soldi Fanno La Felicità e L’Arte della Ricchezza


    SCARICA GRATIS:
    Cap.1 di I Soldi Fanno la Felicità
    Cap.1 di L’Arte della Ricchezza

    domenica 12 aprile 2009

    Auguri ...

    Auguro a tutti Voi e alle vostre Famiglie una Pasqua serena. Un pensiero particolare a coloro che in questo momento non possono avere il dono della serenità per i quali esprimo la mia vicinanza e solidarietà.

    Conosco le bellezze dell'Abruzzo e la meravigliosa gente che ci abita. Auguro loro di avere la forza d’animo e il coraggio necessario per superare questo drammatico momento.

    Tony Bekamp

    venerdì 10 aprile 2009

    Come leggere un libro in poche ore

    Gli obiettivi delle tecniche di Lettura Veloce sono: migliorare enormemente la rapidità della lettura; sviluppare e consolidare le capacità di comprensione; incrementare le conoscenze in merito al funzionamento degli occhi e del cervello, per permettere di farne un uso più efficace sia durante l’attività di studio e di lettura, sia nel corso della vita privata e professionale; arricchire le conoscenze; risparmiare tempo; acquisire maggiore sicurezza in se stessi.

    E’ possibile memorizzare le informazioni che più ci premono senza dimenticarle. E’ possibile leggere anche se non si avrebbe il tempo necessario per farlo. E’ possibile studiare e comprendere subito i contenuti di ciò che si sta leggendo per poterlo poi ripassare senza troppe problematiche.

    E’ possibile se l’approccio che scegliamo alla lettura e allo studio è quello della Lettura rapida. Non è una metodologia miracolosa, per apprendere la lettura veloce bisogna applicarsi come un atleta si applica nella propria disciplina.

    In che cosa consiste essenzialmente la metodologia della Lettura Rapida?

    Con la Lettura Rapida si ottiene il massimo risultato in poco tempo, riuscendo, grazie al continuo allenamento che questa metodologia comunque richiede, a leggere più di un libro alla volta, o preparare relazioni, esami, tesi e rapporti con una certa velocità.

    Queste tecniche possono basarsi sia sull’assimilazione con una sola occhiata di diverse parole e frasi, sia sulla lettura orientativa, ovvero lo scorrere rapidamente il testo cercando indizi che aiutino a farsi un’idea sommaria dei contenuti.

    Le tecniche classiche di lettura veloce si basavano sui punti di fissità, tentando di far includere più contenuto possibile in ogni “scatto” d’occhio.

    L’apprendimento classico della lettura veloce era basato su moltissimi esercizi per allargare il campo visivo, tra cui “parole e piramide”, esercizio che consisteva nell’allenarsi, con una sola e unica occhiata, a guardare prima una parola, poi due, tre e infine cinque.

    Uno dei libri che mostra tutto un iter di preparazione e allenamento basandosi proprio sulle tecniche classiche di apprendimento della velocità di lettura è quello di Alberto Pozzi: “Corso di Lettura Rapida e di metodologia di studio.”

    E’ interessante comunque notare come quei libri che trattano la lettura rapida, portino con sé anche innumerevoli step di autoformazione e di interattività col libro stesso, per poter guidare il lettore verso la piena acquisizione della metodologia. Ed importante per tutti cercare di insistere nell’abbandonare il vecchio apprendimento scolastico della lettura e della memorizzazione, per avvicinarsi a un cambiamento, a un approccio sostanzialmente diverso da ciò a cui eravamo abituati.

    Prima di tutto è necessario porsi degli obiettivi da raggiungere: a cosa mi serve il libro? Per quale motivo lo leggo? Per studio? Lavoro? Per semplice cultura personale? Per curiosità? Puro diversivo? Per chi legge senza un obiettivo preciso, quindi per rilassarsi, può anche non sentire il bisogno di imparare questo metodo, ma per chi lavora e chi studia diventa quasi necessario velocizzare i tempi e avere il massimo risultato.

    Oltre alle tecniche classiche, ci troviamo a scegliere anche vari tipi alternativi di allenamenti. Interessantissimo e decisamente non semplice, è il Photoreader di Paul Scheele, la possibilità, cioè, di “fotoleggere” i testi scritti a una velocità superiore a una pagina al secondo. Interessantissimo perché da per scontato che la nostra mente potrebbe rendere molto di più di come rende ora, difficile perché bisogna comunque entrare in stati di rilassamento e concentrazione piuttosto profondi.

    Altra tecnica decisamente più accessibile, da poter essere addirittura – a mio avviso - un buon punto di partenza per chi si vuole avvicinare alla Lettura rapida, è la Lettura Veloce 3x di Giacomo Bruno. L’autore unisce la Photoreader prima descritta, alle mappe mentali di Tony Buzan, il tutto condito con la sua passata formazione ricevuta.

    Le vecchie tecniche vengono quindi “fuse” con nuovi approcci per portare a galla qualcosa di decisamente più fresco e probabilmente più intuitivo. L’unione della razionalità dell’emisfero sinistro, con la creatività dell’emisfero destro del nostro cervello, porta a reinventarci e ad affrontare il processo mnemonico, per esempio, senza ansia e con divertimento, associando le parole o le liste di parole da ricordare a immagini distorte e a scene di film.

    O leggere facendo in modo che l’occhio segua il nostro dito che, come quando eravamo piccoli e imparavamo a leggere, va a sottolineare le frasi del libro e ci mostra come possiamo davvero velocizzare il processo di lettura senza dover zittire il nostro “dialogo interiore”, quella vocina che ci segue sempre, internamente, mentre leggiamo, quella vocina che molti autori cercano in qualche modo di costringerci ad abbattere e che invece è essenziale per l’apprendimento dei concetti.

    Altro libro recente è Lettura Veloce di Tony Buzan: uno strumento indispensabile per chiunque desideri leggere e apprendere più efficacemente.

    Lettura Rapida e Metodologie di Studio Veloce di Barbara Bettetini è un testo di straordinaria utilità, dinamico e divertente, che porta ad aumentare drasticamente la velocità di lettura, e a imparare di più e per più tempo.

    Le tecniche di lettura veloce aiutano ad apprendere velocemente qualsiasi tipo di testo, semplice o elaborato; aiuta a memorizzare molte informazioni, più di quante possiamo immaginare; aiuta a risparmiare quel tempo che, al giorno d’oggi, non abbiamo e a rendere di più di come siamo abituati a rendere.

    Provare in fin dei conti non costa nulla. Alla fine si può solo dire che ne è valsa la pena.

    martedì 7 aprile 2009

    Si può diventare milionari con facebook ? Ebook gratuito

    Facebook è il fenomeno del momento, nel mondo ci sono oltre 220 milioni di iscritti. E’ la nuova mania online degli Italiani… Infatti da quando è stato localizzato (tradotto) in Italiano, siamo entrati rapidissimamente nelle primi 10 comunità Facebook al mondo.

    Fondato un paio di anni fa dal giovane Mark Zuckerberg, uno ’studentello’ di Harvard particolarmente vivace (sembra che inzialmente abbia addirittura rifiutato 750 milioni di dollari da Yahoo per il suo gioiellino), il servizio ha raggiunto dimensioni inizialmente impensabili, superando in pochi mesi molti big del settore.

    Ha un grande successo perchè le persone possono socializzare facilmente con chiunque comodamente seduti nelle loro poltrone. Con Facebook è facile trovare un amico o un familiare di cui si erano persi i contatti. Su Facebook si può inoltre chattare, inviare messaggi, condividere video, link, telefonare con skype, scambiarsi fotografie, fare giochi, diffondere eventi, promuovere una qualsiasi attività…e guadagnare.

    Roberto Sartoris Web marketer, afferma “Facebook è un social network pieno di sorprese che se si conosce a fondo permette di guadagnare davvero tanti soldi senza grandi sforzi e senza grossi investimenti. Il modo di comunicare su Facebook è assolutamente innovativo e sta cambiando le regole del marketing online dove la pubblicità viene nascosta sotto ad un tappeto ed è il modo di interagire con i vari utenti a fare da padrone.”

    C’è chi come John Stone è diventato addirittura milionario grazie a facebook. Ha raccontato la sua esperienza nell’ ebook, “How I Made MyFirst Million With the Facebook”. Qualche giorno fa mi è capitato di leggere il suo Ebook tradotto in Italiano. In pratica ha semplicemente consigliato ai suoi amici dei programmi, prodotti ed ebook con il suo link di affiliazione. I suoi contatti, trovando questi suggerimenti molto interessanti hanno acquistato i prodotti proposti da John, guadagnandoci una commissione. Comunque se vuoi leggere l’ebook lo puoi scaricare Gratuitamente.

    Anche in Italia c’è chi è riuscito a guadagnare bene con Facebook. Un esempio è Deni Benati il quale ha scritto l’ebook “Guadagnare con Facebook” dove rivela in modo semplice e chiaro, tutte le strategie che ha usato per guadagnare.

    Personalmente credo che è possibile guadagnare con Facebook ma anche qui non ci sono pasti gratis! Un ebook è fondamentale perchè utilizzi le esperienze già compiute da altri e perdi quindi meno tempo, eviti di effettuare errori sulla tua pelle ma in ogni caso, come in qualsiasi campo, per avere successo bisogna impegnarsi e avere una valida strategia.

    Alla prossima….

    domenica 5 aprile 2009

    Chi domanda Guida.Video

    Ciao a tutti,

    chi mi legge da un pò di tempo sa che la domenica è dedicata alla pubblicazione di un video che non necessariamente deve essere in tema con il blog. Si tratta di un video, scovato in settimana durante il mio girovagare per il web, che mi ha particolarmente colpito. Oggi vi propongo un video il cui protagonista è nientepopodimeno che il mitico Totò.

    A questo punto qualcuno di voi certamente starà pensando ”Ma questo qui per proporci uno spezzone di un film trito e ritrito deve essere proprio a corto di argomenti !” Invece devo contraddire chi ha avuto un pensiero simile. Un motivo c’è. Continuate a leggere…

    Immaginatevi questa scena.

    Laura desidera andare al cinema, mentre Antonio desidera stare a casa a guardare la TV.

    Laura "Cosa ne pensi di andare al cinema, stasera?”

    Antonio "No, preferisco guardare la TV"

    Laura " Cosa c'è di bello questa sera alla TV?"

    Antonio "Non lo so, le solite cose"

    Laura "Cosa ti piace di più della TV?"

    Antonio "I film"

    Laura "Proprio per questo, sapendo che ti piacciono i film e in TV non c'è nulla di interessante, ti propongo di vederne uno al cinema. Ci stai?"

    Antonio " OK, mi hai convinto".

    Questo semplice dialogo mette in evidenza l'abilità di Laura di domandare per guidare Antonio verso l'obiettivo comune. Fondamentale nella comunicazione è saper ascoltare attentamente il nostro interlocutore per raccogliere le informazioni necessarie per costruire un “ponte” tra noi e lui così come ha saputo fare Laura. Il Precedente dialogo dimostra che nella vita relazionale di ogni giorno, vale il vecchio proverbio che dice chi domanda… comanda.

    Il grande comico Totò giocava spesso su tale abilità di fare domande in modo da utilizzare la risposta per guidarla verso le proprie ragioni. Un esempio è la famosissima gag in cui andava dal macellaio e attraverso domande e risposte, arricchite da una giusta dose di confusione, riusciva non solo a non pagare la carne, ma persino a farsi dare i soldi dal macellaio.

    La scena molto probabilmente la conoscete già, ma sono sicuro che vi farà piacere rivederla.

    Buona Domenica


    venerdì 3 aprile 2009

    La rana che riuscì a salvarsi

    Un giorno un gruppo di rane si stava spostando verso uno stagno vicino quando alcune di loro caddero in una buca profonda .
    Quando le altre videro quanto grande era la voragine, dissero alle malcapitate ”Poverette! Non c’è speranza per voi! Ormai siete condannate a morire!”.

    Le  rane nella buca, ignorando i commenti delle altre, le provarono tutte per uscire dalla buca: si appoggiavano l’un l’altra, si slanciavano a vicenda, cercavano di saltare sempre più in alto. Ma le altre rane, guardandole dal bordo della buca, continuarono a dir loro che quei tentativi per uscire erano inutili, che erano praticamente già  morte, di rassegnarsi.

    A quel punto tutte le rane si convinsero, smisero di saltare eccetto una che continuò a tentare. Alla fine le rane che avevano deciso di seguire il consiglio morirono tutte. L'unica sopravvissuta  imperterrita, continuò a saltare con tutte le sue forze. Le altre rane gridavano sempre:«Smettila di soffrire, lasciati morire!»

    frog%20jump E più provava a saltare, più le sue compagne le gridavano: «Smettila di penare così, è inutile! Lasciati morire!». Ma dopo 5, 10, 20 tentativi, allo stremo delle forze, finalmente riuscì ad uscire dalla buca.Le altre rane, felici per il successo della loro compagna ma sbigottite per la sua ostinazione, le chiesero: «Ma scusa, non ci avevi sentito?». Solo allora si resero conto che la poverina era sorda e che – nel silenzio che la circondava – vedendo le compagne muoversi ed agitarsi in quel modo aveva creduto che loro la stessero incoraggiando! 

     

    Consigli

    Troppo spesso ci facciamo condizionare da chi ci circonda.Nel corso della vita ci saranno sempre persone che rideranno di noi, che cercheranno di scoraggiarci e farci rinunciare a ciò  che crediamo.

    A volte la sfiducia proviene da chi ci sta vicino, ma per raggiungere i nostri scopi si deve essere "sordi" e non ascoltare quello che queste persone negative ci dicono. Impariamo ad ascoltare  solamente la voce che abbiamo dentro di noi, una forza unica in grado di farci compiere le imprese ritenute, magari, impossibili.

    Apture

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