sabato 31 gennaio 2009

Consigli pratici contro le piccole distrazioni quotidiane

tasksDurante la giornata capita un pò a tutti di non ricordare se abbiamo fatto o meno una determinata cosa o di dimenticare dove abbiamo riposto un oggetto. Si tratta di piccole dimenticanze che riguardano noi stessi e che quindi non dobbiamo giustificare ma non per questo le conseguenze sono poco importanti.Il dubbio che ti assale di non aver eseguito un determinato compito comporta un logorio mentale che si riflette anche sul tuo rendimento.Se non ti ricordi di aver chiuso il fornello della cucina devi tornare a casa per controllare o chiedere a qualcuno di fare questo controllo per te oppure devi semplicemente cercare di levarti questo dubbio dalla mente.

Ti è mai capitato di non ricordare se hai inserito l'allarme di casa? oppure di dimenticare dove hai messo le chiavi? Hai mai perso tempo a cercare la tua automobile nell'enorme parcheggio del supermercato perchè non ricordavi dove l'avevi lasciata? Se la tue risposte sono positive potresti tovare utile ed interessante proseguire nella lettura.

Ho raccolto una serie di consigli pratici per cercare di essere meno distratti nello svolgimento dei compiti quotidiani. Per ironia della sorte proprio le cose che facciamo regolarmente sono quelle che è più probabile che dimentichiamo perchè non poniamo nel farle la dovuta attenzione.

1)Rallenta il ritmo. Rallentare il ritmo delle attività quotidiane può produrre un miglioramento immediato del tuo rendimento mnemonico.Rallenta il ritmo del discorso, la velocità di andatura.Man mano che rafforzi l'abitudine ad una maggiore lentezza, i pensieri, l'attenzione e la memoria diverranno sempre più lucidi.

2)Poni attenzione a quello che fai. Se teniamo conto dell'affermazione secondo cui l'arte della memoria può essere considerata l'arte dell' attenzione, troviamo immediatamente la ragione di tutte queste piccole dimenticanze. Se noi ponessimo attenzione, anche solo per un attimo, all'atto di appoggiare le chiavi sul televisore non potremmo più dimenticare dove le abbiamo messe.

Lo stesso vale per tutte le altre situazioni. Un rimedio semplice consiste nel prendere l'abitudine di concentrare la tua attenzione su ogni attività in cui sei impegnato, indipendentemente dal fatto che sia di routine o meno.

3)Fai una cosa alla volta.Se hai molteplici impegni da svolgere durante la giornata ci sono due modi per affrontarli: simultaneamente o uno dopo l'altro.Spesso si sceglie di affrontarli simultaneamente perchè ciò da l'impressione di essere più produttivi.

E' meglio invece fare una cosa alla volta perchè dedicare la propria attenzione a quattro-cinque incombenze contemporaneamente può essere rischioso per la memoria.“Il cervello umano è un organo meraviglioso. Ma ha un limite. E’ incapace di concentrarsi su due cose insieme” dice René Marois, neuroscienziato e direttore dell’Human Information Processing Laboratory della Vanderbilt University.

4)Non lasciare la tua mente in balia dei pensieri. Quando fai una cosa mentre pensi ad un'altra rendi un cattivo servizio ad entrambe. Vagare con il pensiero può essere un'attività piacevole ma non farlo quando sei impegnato in un'altra attività. Riserva una parte del tuo tempo libero per fare una pausa di meditazione o di programmazione.

5)Guarda da un'ottica diversa. Se non ricordi più dove hai messo gli occhiali o le chiavi è semplicemente perchè non guardavi dove le posavi. Per ricordarti dove hai messo le tue cose o se hai compiuto una determinata azione devi metterti in una prospettiva diversa.

Ad esempio, mentre chiudi la porta di casa puoi socchiudere gli occhi o ti puoi chinare per guardare più da vicino. Ti puoi mettere di lato quando imbuchi una lettera. Va bene qualsiasi stratagemma che ti permetta di vedere una scena abituale in maniera differente, in questo modo crei un rafforzamento mnemonico.

6)Rappresentati la scena in modo paradossale e assurdo. Fingi di essere un regista mentre inserisci un effetto speciale nella scena di un film. Se inserisci l'allarme alla tua auto immagina che questa esploda.Quando stai chiudendo la porta puoi immaginare che la maniglia sia appiccicosa e che le dita rimangano momentaneamente incollate.

Se hai lasciato il portafogli sul tavolo immagina che il punto in cui lo hai appoggiato inizia a fondersi lasciando un buco fumante. Nell'imbucare una lettera puoi immaginare la cassetta della posta trasformarsi in una bocca famelica che ingoia la tua corrispondenza. Non impiegherai più di due secondi per formarti queste immagini paradossali che dovranno essere sempre diverse.

7)Dici ad alta voce quello che stai facendo. Nell'adempiere ai tuoi compiti quotidiani commenta ad alta voce quello che stai facendo. Se ad esempio metti in tasca il biglietto del treno e c'è qualcuno accanto a te puoi dire "Metto il biglietto nel cappotto in modo da non dimenticarmene". Anche se stai da solo puoi dire ad alta voce " Metto le chiavi sul frigorifero" oppure " Sto chiudendo la porta a chiave".

8)Fai un rumore insolito con l'oggetto. Ci sono alcuni oggetti che producono rumore quando li usi, in questo caso amplificane l'intensità. Quando posi le chiavi falle tintinnare più volte. Fai attenzione al rumore quando chiudi e apri la cassetta postale. Clicca più volte sull'estremità della penna a sfera prima di metterla in tasca.

9)Svolgi le tue azioni in maniera insolita. Nel corso della giornata svolgiamo alcune operazioni sempre alla stessa maniera e proprio questa forma di automatismo che si viene a creare ce ne impedisce il ricordo. Allacciamo le cinture di sicurezza, chiudiamo la porta, accendiamo il forno, sempre nello stesso modo.

Se vuoi ricordarti di aver compiuto tali operazioni devi svolgerle in maniera insolita. Per chiudere il forno potresti girare l'apposita manopola con la mano sinistra se non sei mancino, chiudendo la porta potresti girare le chiavi utilizzare l'intera mano, o utilizzando dita diverse dal solito. In questa maniera le operazioni saranno svolte in modo meno spedito ma saranno più facilmente memorizzate.

10)Accellera o riduci il tuo ritmo normale. Svolgere le piccole operazioni quotidiane in maniera più veloce o più lenta è un altro modo per fissare un ricordo motorio.Metti lentamente le chiavi sul tavolo. Chiudi piano la porta facendo finta di doverlo fare senza svegliare qualcuno. Gira lentamente la chiave nella toppa ed estraila alla stessa maniera.

11) Spunta le cose fatte. Prendi l'abitudine di tenere un elenco delle cose da fare e spuntale con un segno solo quanto le hai compiute.

12)Metti gli oggetti sempre nello stesso posto. Un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto. Questa regola dovrebbe essere applicata in casa, in ufficio e alla tua persona. Gli oggetti che più facilmente si smarriscono sono quelli che non hanno un posto fisso.

13)Stai attento quando nascondi gli oggetti preziosi. Qualche estate fa mi è capitato di cercare in casa, prima di partire per le vacanze, un posto sicuro dove nascondere gli oggetti preziosi, un posto dove nessuno avrebbe pensato mai di guardare. Trovai un nascondiglio cosi perfetto che al rientro non ero più in grado di ricordare dove fosse.

Pertanto, ti consiglio di mettere gli oggetti in una cassaforte di sicurezza il cui costo sarà certamente ricompensato dalla serenità della mente. Se proprio non puoi fare a meno di nascondere i preziosi in casa scegli adesso un luogo sicuro e riponili sempre in questo posto con regolarità.

Se Trovi invece un nascondiglio improvvisato poco prima di partire corri il serio rischio di avere un vuoto di memoria perchè i tanti pensieri sulla vacanza possono interferire con il ricordo di quel luogo sicuro che sei riuscito a scovare.

E tu hai qualche altro consiglio da suggerire ?

mercoledì 28 gennaio 2009

Il Vocabolario del successo

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Nell'articolo Lo straordinario potere della parole abbiamo visto come le parole possono influenzare i nostri stati d'animo. Gli esperti hanno verificato che il vocabolario delle persone pessimiste è generalmente diverso da quello utilizzato dalle persone che hanno una visione positiva della vita.

Poichè le parole condizionano i nostri stati d’animo, possiamo attenuare le sensazioni negative e amplificare quelle positive trasformando il nostro vocabolario, ossia imparando a usare termini che contengono una minore o una maggiore carica emozionale.

Quindi, se sei una persona che tende ad arrabbiarsi con facilità è molto probabile che nel momento in cui qualcosa ti manda "fuori dai gangheri" usi delle frasi tipo: "Questa cosa mi fa veramente arrabbiare" oppure: "Mi fa andare su tutte le furie".

Potresti sostituire queste frasi con parole molto meno intense emozionalmente, come "stizzire", "infastidire", "indispettire", "inalberare". Sono parole che fanno quasi sorridere e questo permette, sia di interrompere il forte stato emozionale negativo, sia di prenderne il controllo.

Prova a giocare con quello che Anthony Robbins definisce Vocabolario Trasformazionale cioè trasformare le parole negative in vocaboli che ne abbassano l'intensità emozionale.

Eccoti qualche esempio :

Depresso= non proprio al massimo, un pò giù, un pò stanco

Arrabbiato= stizzito, inalberato, lievemente disturbato

Stressato = Impegnato, messo alla prova

Insicuro = in cerca di informazioni, non proprio certo

Impaziente =non vedere l'ora di...

Irritato =Infastidito

Triste=pensieroso

Naturalmente l’uso del Vocabolario Trasformazionale non si limita a diminuire l’intensità delle emozioni negative, ma ti può dare la possibilità di amplificare notevolmente le tue emozioni positive. Di seguito ci sono alcuni esempi:

Bene= fantastico, perfetto

Attento=concentrato

Sveglio= scattante

stare bene=magnificamente

Pieno=ricolmo

Grande=incredibile,fenomenale

Carino=fantastico

Piacevole =Divino

Il controllo del proprio linguaggio è una delle vie più semplici per raggiungere l'obiettivo di vivere il più possibile in stati d'animo più produttivi e potenzianti così da provare minor dolore e maggior piacere.

Inoltre, permette di migliorare il rapporto con gli altri. Così in famiglia invece di urlare spazientiti nei confronti di nostro figlio possiamo abbassare l'intensità emozionale dicendo "sono un pò stizzito dal tuo comportamento vieni qui che ne parliamo." I vantaggi sono:

1)Accediamo ad uno stato d'animo migliore per comunicare sentimenti e desideri.

2)Mandiamo il messaggio che non ce l'abbiamo con nostro figlio ma con il suo comportamento.

3)Interrompiamo lo stato d'animo negativo. Nella rabbia si potrebbero dire cose non volute che feriscono i sentimenti.

Un altro ambito in cui le parole possono avere una grande influenza è quello della malattia. Gli studi e le ricerche della psiconeuroimmunologia, la scienza che studia gli effetti della nostra psiche sull’organismo, confermano come le parole che usiamo producano in noi reali effetti biochimici.

Questi studi dimostrano come spesso il paziente, non appena viene a conoscenza della propria diagnosi, cioè nel momento in cui al suo disturbo viene applicata un’etichetta, immediatamente peggiori. Parole come "cancro", "sieropositivo" "sclerosi multipla" tendono a creare stati d’ansia e panico nei pazienti, con conseguenti stati depressivi che riducono notevolmente l’efficacia del sistema immunitario.

Al contrario, gli stessi studi hanno rilevato che quest’ultimo reagisce molto più positivamente se al paziente viene comunicata la diagnosi con un un linguaggio differente, che eviti la depressione provocata da certe"etichette". Perciò i medici saggi stanno molto attenti al modo in cui comunicano con i pazienti.

Alla prossima....

Fonti: Anthony Robbins: Come Migliorare il proprio Stato mentale,fisico,finanziario

Roberto Re: Leader di te stesso

sabato 24 gennaio 2009

Il feedback sandwich

Un compito molto difficile e delicato è dover fornire una valutazione su un comportamento da correggere o da migliorare, quello che nella comunicazione viene definito feedback. Bisognerebbe evitare che la persona che riceve il feedback abbia una reazione difensiva perchè si sente attacata e criticata.

Quando devi muovere una critica costruttiva puoi utilizzare una tecnica che viene definita a sandwich. Immagina un panino costituito da due fette di pane che rappresentano i commenti positivi mentre il ripieno rappresenta la critica costruttiva. E’ fondamentale non incominciare subito con la parte che non va ma partire dal commento di ciò che è stato svolto correttamente.

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Anche Dale Carneige autore del best seller “Come trattare gli altri e farseli amici” libro che viene considerato "la Bibbia dei rapporti umani" suggerisce che prima di mettere in evidenza un comportamento negativo è bene cominciare con una lode. E’ sempre più facile ascoltare le cose spiacevoli dopo aver udito quelle piacevoli. Iniziare con le lodi è l’equivalente di quando il dentista comincia con la novocaina. Al paziente vengono trapanati i denti, ma la novocaina non gli fa sentire dolore.

Questa struttura per dare un Feed-back è molto semplice, ma profondamente potente. Si articola in 3 Fasi:


I Fase: Apertura Positiva
Accogli la Persona evidenziando ciò che di Positivo hai notato in Lui/Lei o in qualcosa che ha fatto:"Mi è piaciuto molto come hai fatto questo".
Ricorda: dì sempre cose vere, concrete perché i complimenti vaghi e fini a se stessi non servono a nulla!


II Fase: La critica costruttiva
Evidenzia ciò che non va, e anche per questo ci vuole tatto, proponi alla persona il comportamento che secondo te lei potrebbe migliorare, ad esempio:"Sarebbe stato più efficace fare questo anzichè quello, la prossima volta fai in questa maniera." Non usare la frase: "non va per niente bene".


III Fase: Conclusione Positiva
Chiudi praticamente il panino con l'altra fetta di pane raccontando quanto sarà migliore la sua vita, il vostro rapporto, quando avrà accolto la tua proposta:"sono certo che sei farai in questo modo avrai un risultato favoloso". Facendo passare il messaggio che credi nelle capacità del tuo interlocutore e nella possibilità di ottenere un risultato straordinario.

Come puoi vedere la critica è tra due Parti Positive, come il Prosciutto in un Panino!

giovedì 22 gennaio 2009

Un conto corrente dove non si deposita denaro

Si tratta del "conto corrente emozionale" un conto corrente speciale dove non si deposita denaro ma si deposita la quantità di fiducia che si viene a creare quando si intraprende una relazione.

“Il conto corrente emozionale” è una efficacissima metafora che descrive i rapporti umani, ideata da Stephen Covey e illustrata nel suo bellissimo libro “Le sette regole per avere successo.” Funziona proprio come un conto corrente bancario: possiamo effettuare dei prelievi solo se c’è un congruo deposito altrimenti si rischia di andare in “rosso”.

Immagina ora di aprire un conto corrente emozionale ogni volta che interagisci con un altro essere umano. Effettuerai dei versamenti mostrandoti cortese, gentile, mantenendo gli impegni, facendo un complimento, una buona azione, mostrando sincero interesse nei confronti di qualcuno.Effettuerai invece dei prelievi ogni volta che sei scortese, irrispettoso, scostante, tradisci la fiducia che ti hanno accordato, assumi atteggiamenti di superiorità.

Se fai continui depositi, la fiducia nei tuoi confronti aumenta e puoi anche permetterti di fare degli errori che verranno compensati dalla riserva che hai costituito, fino ovviamente al suo esaurimento. Infatti la persona con la quale intrattieni un rapporto sarà disposta a passare sopra ad un tuo prelievo, memore del fatto che quella situazione non rappresenta la normalità. Se invece, fai continui prelievi, la relazione ne soffre e, alla lunga, ne verrà compromessa.

Quando il conto in fiducia è cospicuo, la comunicazione è facile, istantanea ed efficace.


Sei sono i depositi fondamentali:


1)Comprendere la persona. Cercare di comprendere realmente un'altra persona o mettersi nei suoi panni è uno dei più importanti depositi che si possono effettuare. Tu non sai che cosa costituisce un deposito a favore di un'altra persona finchè non la comprendi. Quello che per te potrebbe essere un deposito potrebbe essere percepito da qualcun altro addirittura come un prelievo. Per fare un deposito è necessario che quello che importante per un'altra persona deve essere importante per te quanto lo è per te la persona stessa. Così se ad esempio a tuo figlio piace il calcio potresti portarlo a vedere la partita della sua squadra del cuore anche se tu non ami per niente questo sport.


2)Badare alle piccole cose. Le piccole gentilezze e cortesie sono estremamente importanti.Nelle relazioni umane, le piccole cose sono le grandi cose. Una frase gentile, una gratificazione, il riconoscimento di un lavoro fatto bene, un ringraziamento sentito fanno la differenza nei rapporti.


3)Mantenere gli impegni. Mantenere un impegno è un deposito di primaria importanza; venir meno all'impegno rappresenta un massiccio prelievo.La volta successiva che verrà fatta una promessa, non verrà creduta.


4)Chiarire bene le aspettative.La causa di quasi tutte le difficoltà nei rapporti umani è radicata in aspettative contrastanti o ambigue circa ruoli e scopi.


5)Dar prova di coerenza personale. La coerenza personale genera fiducia, la sua mancanza può minare qualsiasi altro sforzo per creare grossi crediti di fiducia.Se le persone sanno che farai ciò che tu hai detto ti riterranno affidabile e degno di stima.


6)Saper chiedere scusa quando si sbaglia. Le scuse sincere creano dei depositi. Se ti scusi con la persona che ingiustamente hai trattato male non solo ripiani immediatamente il tuo debito ma tendi a far aumentare la sua stima nei tuoi confronti. Ci vuole molta forza di carattere per chiedere scusa subito e spontaneamente.Per poter chiedere scusa con sincerità è necessario essere padroni di se stessi e avere un profondo senso di sicurezza. Le persone con una scarsa sicurezza interiore non possono farlo. Scusarsi le rende vulnerabili.


martedì 20 gennaio 2009

Le forze che determinano il tuo destino

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Forse non ne siamo consapevoli, ma dietro ogni comportamento umano ci sono due forze motrici. Queste forze investono tutti gli aspetti della nostra vita. Quali sono queste forze che ci controllano e continueranno a farlo per tutto il resto della vita?

Dolore e piacere !

Tutto quello che tu ed io facciamo, lo facciamo o per il bisogno di evitare un dolore o per il desiderio di procurarci piacere. Incontriamo gli amici, andiamo al cinema, partiamo per le vacanze perché ci piace;possiamo anche lavorare, praticare sport perché ci piace; ma in molti stavolta subentra la fuga dal dolore. La sofferenza che proverebbero da disoccupati, o con qualche chilo di troppo è superiore a quella che deriva dall’andare a lavorare o andare in palestra.

Tutte le nostre decisioni sono assunte in base a queste considerazioni anche le più banali.

Ad esempio decidi di andare a vedere un film che ti interessa (piacere) ma mentre ti stai preparando incominci a pensare a tutti i problemi che puoi incontrare: non ci sono parcheggi, forse c’è troppa gente ecc.(dolore). Se prevale in te l’idea del piacere ci vai. Altrimenti resti a casa a pensare a quanti guai hai evitato(dolore). E' come se se nella nostra testa ci fosse una bilancia che soppesa con precisione piacere e dolore.

Questi concetti si sono diffusi soprattutto per merito di Antony Robbins il quale afferma che "Il segreto del successo è imparare ad usare il piacere e il dolore, invece che lasciarsi usare dal picere e dal dolore. Se ci riuscite, avrete raggiunto il controllo della vostra vita. Altrimenti sarà la vita a controllare voi".

Capire e utilizzare le forze del piacere e del dolore ti permetterà una volta per tutte di operare i cambiamenti e i miglioramenti durevoli, che desideri.

Che cosa ti impedisce di fare tutto quello che serve a rendere la tua vita esattamente come te la sei immaginata?

La risposta è semplice. Non entri in azione semplicemente perchè associ più dolore all'idea di fare quello che è necessario, che all'idea di perdere l'occasione. Quando non entriamo in azione è perché è dentro di noi la paura di fallire e di perdere quello che si ha è più forte del desiderio di cambiare.

Infatti il timore di perdere è assai più forte del desiderio di vincere. Che cosa ti attirerebbe di più: impedire a qualcuno di rubarti centomila euro che rappresentano i risparmi di 5 anni oppure la la possibilità di guadagnare centomila euro nei prossimi 5 anni?

In genere si è più disposti a darsi da fare per tenersi quello che si ha, piuttosto che a correre gli inevitabili rischi per ottenere quello che realmente si vuole dalla vita.Ricorda che siamo tutti disposti a fare di più per evitare la sofferenza che per ottenere il piacere.

Puoi imparare a condizionare la tua mente ad associare piacere a qualsiasi cosa che scegli. Cambiando quello a cui associ piacere o dolore cambi immediatamente anche il tuo comportamento.

Voi cambiare immediatamente un comportamento?

Devi semplicemente collegare il dolore ai comportamenti che vuoi evitare a un tale livello di intensità emozionale che non vorrai più prendere in considerazione questi comportamenti. Poi semplicemente associare il piacere al nuovo comportamento che vuoi seguire. Mediante la ripetizione e l'intensità emozionale puoi condizionare questi comportamenti dentro di te, fino a farli diventare automatici. In pratica possiamo utilizzare il piacere e dolore come meglio ci pare.

Questo assunto ho cominciato a sperimentarlo correndo. Ho praticato per diversi anni il jogging ma dopo una forzata interruzione non ho più ripreso e ho lasciato perdere. Ogni volta che pensavo alla corsa ero sopraffatto dall'idea della noia, della fatica, pensavo anche ai dolori muscolari che avrei avuto nel ricominciare. Quindi associavo alla corsa l'idea del dolore.

Per associarla al piacere ho acquistato un Mp3 e con gli auricolari nelle orecchie ho cominciato a correre. Era diventato veramente piacevole fare jogging ascoltando la mia musica preferita ad andatura leggera. Avevo incomiciato a correre anche con la mente, utilizzavo in questo anche la respirazione:ispiravo dal naso forza e fiducia e dalla bocca espiravo tensione e nervosismo.Ora pratico la corsa un paio di volte la settimana e prima di iniziare già pregusto il piacere che proverò nell'ascoltare la musica e il benessere che ricaverò dalla attività fisica.

Alla prossima...

fonti: Antony Robbins, Come migliorare il proprio stato mentale, fisico, finanziario

Mario Furlan, Risveglia il campione in te !

Roberto Re, Leader di te stesso

domenica 18 gennaio 2009

Il video della settimana: la vita è una questione di centimetri

Ciao,

oggi ti voglio proporre un video che ti darà una forte carica di energia e ti permetterà di affrontare la settimana con maggior grinta.

Si tratta della memorabile scena, tratta dal film "Ogni maledetta domenica", in cui Al Pacino, allenatore di una squadra di football americano, arringa l’intero spogliatoio di bestioni da combattimento alla vigilia di una partita decisiva.

Il suo discorso sul gioco si trasforma presto in una potentissima metafora della vita... "scopri che la vita è un gioco di centimetri, e così è il football. Perché in entrambi questi giochi, la vita e il football, il margine di errore è ridottissimo." Il principale messaggio che trasmette è che per raggiungere le mete prefissate bisogna lottare fino all'ultimo e non mollare mai; a tal proposito vorrei citarti quanto una volta ebbe da dire Teddy Roosevelt:

Non è la critica che conta nè conta chi ti sta lì ad indicare chi inciampa e cade o dove si è sbagliato e si poteva far meglio. Il merito è tutto di colui che lotta nell'arena: di colui la cui faccia è sporca di polvere, sudore e sangue, che si batte con coraggio, che sbaglia e riprova...che è animato dall'entusiasmo per una causa che vale; di colui che, se tutto va bene, alla fine conosce il trionfo del successo; che, nella peggiore delle ipotesi, se perde, per lo meno perde tentando, di modo che il suo posto non sarà mai accanto a quelli che non hanno mai provato e non hanno mai conosciuto nè la vittoria nè la sconfitta.

Mettiti comodo, regola il volume delle casse e ascolta attentamente il discorso di Al Pacino.

Buona giornata.

martedì 13 gennaio 2009

Lo straordinario potere delle parole

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Le parole hanno un potere immenso del quale spesso non ci rendiamo conto. Vengono usate per farci ridere e piangere. Possono ferire o guarire. I discorsi di grandi personaggi hanno cambiato la storia anche per la capacità che quelle stesse parole hanno avuto di suscitare emozioni sia negli altri che in loro stessi da spingerli ad agire, ad affrontare sfide o a vivere più o meno positivamente i momenti di difficoltà.

Chi può dimenticare la commovente invocazione di Martin Luther King: "Io ho un sogno, che un giorno questa nazione sorgerà ....."

Utilizzò parole talmente cariche di passione da contagiare con il suo "I have a dream" milioni di altre persone che iniziarono a sognare con lui un mondo migliore.

Con le parole comunichiamo i nostri stati d’animo, le nostre idee, le nostre convinzioni agli altri, ma anche e soprattutto a noi stessi. Le cose che ci diciamo costantemente e intensamente poco per volta diventano la nostra realtà.

Nella pratica usiamo le parole per rappresentarci le nostre esperienze di vita. Tre persone possono vivere la stessa identica esperienza negativa e una essere "furiosa", un’altra "in collera" e la terza "stizzita". Ed è evidente che se l’esperienza è la stessa e le sensazioni sono diverse, queste vengono modificate dalla percezione che ognuna di quelle persone ha avuto dell’evento, da come ne ha tradotto il significato.

E poichè le parole sono il mezzo principale di interpretazione e traduzione che abbiamo, etichettare in un certo modo la nostra esperienza cambia automaticamente le sensazioni prodotte nel nostro sistema nervoso, modificando di conseguenza altrettanto automaticamente la biochimica del nostro corpo.

Se non ti è chiaro tutto questo, basta che consideri il fatto che ci sono parole in grado di provocare in te, solo ascoltandole, un’immediata reazione emotiva: una persona che ti insulta, per esempio, suscita in te sensazioni del tutto diverse rispetto a qualcuno che si rivolge a te dicendoti: "tesoro" oppure: "Sei un grande!".

Gli studi sul linguaggio ci forniscono dati abbastanza sorprendenti: in tutte le principali lingue occidentali, il numero di parole che vengono mediamente utilizzate dalla popolazione rispetto alla quantità disponibile è estremamente limitato. Per esempio, il vocabolario di cui si serve correntemente un italiano medio non arriva a mille parole, su oltre duecentomila a disposizione. Inoltre è curioso notare che su centinaia di vocaboli che esprimono emozioni di ogni genere, il numero delle parole che descrivono sensazioni negative è circa il doppio di quelle che connotano sensazioni positive.

Gli esperti hanno poi verificato che il vocabolario delle persone è generalmente diverso da quello utilizzato dalle persone che hanno una visione negativa e poiché le parole e il genere di espressione possono esercitare su di noi un potere non in differente, dobbiamo cercare di modificare il nostro vocabolario abituale utilizzando più espressioni positive.

Vediamo ad esempio l’uso dei verbi collegati all’azione.

Quante volte utilizzi impropriamente il verbo “dovere” al posto di quello volere. "Devo andare in palestra", "devo andare a messa" "devo andare al cinema" "Devo.." Utilizzando il verbo dovere entriamo in una situazione passiva. E' come se qualcuno o qualcosa ci costringesse a fare quelle cose. Se utilizzi il verbo volere entri al contario in una situazione attiva."Voglio andare in palestra" "Voglio andare a messa" "Voglio andare al cinema" "Voglio…." Sono io che ho deciso. E siccome reputo importanti quelle cose per me le voglio fare.

Un'altra abitudine errata è quella di scusarsi continuamente. Quando ti scusi ammetti, anche incosciamente, una tua negligenza che ti induce a scusarti. Ma quante volte ti sei scusato per abitudine senza avere alcuna colpa? Ad esempio se arrivi in ritardo ad una riunione a causa di un improvviso sciopero dei servizi pubblici tu stesso devi metterti nei danneggiati. Non dovresti pertanto dire “Scusate il ritardo” bensì “ Mi dispiace per questo ritardo” .

Scusati allora solo quando riconosci una tua colpa effettiva, non per abitudine o per fatti di cui tu non sei responsabil.

Ma non solo i verbi ma anche la scelta delle parole sono importanti.

Hai mai chiesto il costo di un corso di aggiornamento?

Se lo hai fatto molto probabilmente ti hanno risposto che l'investimento richiesto per il corso è....

"Investimento" e non "costo" perchè come sanno anche gli esperti di marketing le parole ci influenzano.

Una parola che non andrebbe usata spesso è "problema". E' altamente improduttiva e depotenziante non tanto per la parola in sè, ma perchè quando le persone dicono: Ho un problema, tendono a parlarne come se fosse un macigno pesantissimo che grava sulle loro spalle o una grande spada di Damocle pronta a cadere loro sulla testa! Quando in un ambiente di lavoro capita un inconveniente esordire con frasi del tipo: "C’è una nuova sfida" oppure: "Abbiamo una situazione da risolvere" porterebbe tutto il team a lavorare meglio, preoccupandosi molto meno e orientandosi alle soluzioni piuttosto che ai problemi.

Un altro vocabolo che non andrebbe usato è una parola il cui uso è oggi molto abusato:"depresso". Basta stare un pò giù, non in perfetta forma e subito ci etichettiamo come "depressi" non riflettendo in modo esatto la situazione reale. Ti cito il caso di un persona che stava attraversando un brutto periodo e chiese aiuto ad Anthony Robbins, il famoso motivatore, il quale gli prescrisse che per i successivi 10 giorni non avrebbe dovuto usare la parola depresso e avrebbe invece dovuto utilizzare dei sostituti "mi sento un pò giù" oppure"va un pò meglio" o "sto cercando di cambiare le cose".

Il risultato fu che questo semplice cambiamento di parole aveva abbassato il livello di sofferenza del paziente il quale aveva acquisito stati d'animo più produttivi. In pratica le parole che applichiamo alla nostra esperienza diventano la nostra esperienza. Perciò dobbiamo scegliere consciamente le parole che usiamo per descrivere i nostri stati emozionali, se non vogliamo creare più sofferenza di quanto non sia veramente giustificabile o appropriato.

Poichè le parole che utilizzi ti influenzano direttamente devi cercare di usare un vocabolario più positivo. Quindi se qualcuno ti chiede come va non rispondere " non c'è male" ma "Tutto bene!".

A presto....

Fonti:AnthonyRobbins, Come Migliorare il Proprio Stato Mentale, Fisico e Finanziario

Roberto Re, Leader di Te stesso

Giorgio Ceredi, E' Inutile andare al Massimo Se Si Va nella Direzione Sbagliata

domenica 11 gennaio 2009

Il Video della settimana: Western Spaghetti

Ciao a tutti,

ho deciso di iniziare una rubrica intitolata “Il video della settimana” dove pubblicherò periodicamente un video che ho scovato nel mio girovagare nel Web e che ho voglia condividere con voi.

Saranno video che ho trovato interessanti, divertenti, istruttivi e potranno anche non essere in perfetta sintonia con il tema del blog. Un post molto leggero e non impegnativo da considerare come un piccolo intermezzo.

Cosa vi preparate per cena? Io stavo pensando ad un bel piatto di Western Spaghetti! Eccovi una ricetta piuttosto insolita per un piatto decisamente creativo: tra gli ingredienti non dimenticate un gomitolo di lana, dei bigliettini post-it, una manciata di dadi da gioco ed una banconota da un dollaro. Questo video è davvero bello: un incredibile stop motion tra i fornelli.

La tecnica dello stop motion, è una tecnica d’animazione che permette di realizzare un filmato utilizzando degli oggetti inanimati, attraverso un processo fotografico svolto dall’operatore / animatore; l’oggetto viene fotografato molte volte, circa 24 per ogni secondo di filmato, e progressivamente movimentato, in modo da ottenere un’animazione fluida successivamente il montaggio.

Mettevi comodi e godetevi questo video. Fantasia, colore, ironia…

Buona domenica.

mercoledì 7 gennaio 2009

Il coach ovvero l'allenatore della mente

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Il coach o per meglio dire il life coach è un po' angelo custode, un po' allenatore. Anche dello spirito. E non manca un tocco di psicologia. È l' ultima frontiera del benessere, è colui che si occupa dell’armonia non tanto fisica, quanto mentale dei suoi Clienti.

Molti personaggi famosi non riescono più a farne a meno, come il calciatore Beppe Signori, l' allenatore del Milan Carlo Ancelotti. Anche l' ex presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, ha il suo personal coach e così l' attrice Pamela Anderson.

Invece di studiare un programma per sviluppare la tua massa muscolare come un normale personal trainer, questa sorta di “angelo custode” può aiutarti a individuare i tuoi obiettivi, e a raggiungerli orientando al meglio le tue capacità.

L'obiettivo di ogni life coach è quello di riuscire a portare equilibrio e serenità al suo cliente, identificando le sue potenzialità in modo che riesca a tirare fuori il meglio di sé.

Lo strumento principale utilizzato dal coach è la programmazione neurolinguistica, che insegna in quale modo i pensieri possono influire sulla realtà esterna. Il metodo più usato è la visualizzazione, che consiste nell'immaginare la realtà come la vorresti, e come se fosse già presente.

Giacomo Bruno, autore dell'ebook "Coach 360", spiega " Il coach è una persona che aiuta; volendo usare una metafora è una sorta di allenatore, mentre il cliente è il giocatore.

Il coach aiuta il giocatore ad allenarsi, a motivarsi, gli indica la giusta strategia di gioco, ma poi sarà il giocatore a dover scendere in campo e a meritarsi la stima segnando il suo goal, sarà lui a dover vivere con grande motivazione tutti quegli stati d'animo che il coach, l'allenatore, lo ha aiutato ad estrarre, sarà lui a dover raggiungere il suo obiettivo.

Il coaching, infatti, riguarda il raggiungimento degli obiettivi, e in questo si differenzia dalla terapia: mentre la terapia tende a risolvere i problemi il coaching si occupa di obiettivi."

Il coaching, quindi, è rivolto a persone che stanno bene e vogliono star meglio raggiungendo l'eccellenza in ciò che fanno."In Italia il fenomeno “life coach” cresce sempre più, e anche i clienti sono soddisfatti! Esiste perfino una federazione che rappresenta gli allenatori della mente www.federazionecoach.it e tra Roma e Milano sono tanti i centri che organizzano corsi per formare questi particolari personal trainer.

sabato 3 gennaio 2009

Come ritrovare la linea perduta

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Le festività stanno svolgendo al termine e dopo gli eccessi alimentari di Natale e Capodanno ci ritroviamo tutti un più grassottelli. Panettone, pandoro, tradizionali dolci natalizi, fritture, cotechino, salumi, spumanti, liquori e chi più ne ha più ne metta......L'alimentazione più ricca di grassi e zuccheri (quindi più calorica), aggiunge facilmente uno o due chili supplementari a quelli che si accumulano di media durante l'inverno.

A tutto questo si unisce anche una maggiore sedentarietà dovuta alle palestre chiuse, il freddo e le soste a tavola che durante le feste si allungano notevolmente. Ma non è il caso di disperare: con buona volontà e impegno costante è possibile smaltire i kg in eccesso.Anche io non mi sono sottratto a questo rito mangereccio e mi trovo a fare i conti con la bilancia. Ma ho deciso di porvi rimedio. Un mio carissimo amico dietologo mi ha dato alcuni consigli che vi trasmetto.

I migliori risultati in termini di dimagrimento si ottengono diminuendo le calorie giornaliere, pur mantenendo una dieta varia ed equilibrata, e aumentando il dispendio calorico, praticando una costante attività fisica. Alcuni semplici accorgimenti possono aiutare a seguire con successo il regime dietetico:

Eliminate o almeno limitate l'assunzione di zuccheri, grassi, alcool;

cercate di evitare dolci e gelati che sono invitanti ma molto calorici;

Cucinate con pochi grassi servendosi di padelle antiaderenti, pentola a pressione, forno a microonde, evitare i fritti;

Rinunciate ai sughi troppo ricchi e calorici preferendo quelli più semplici e sani come il pomodoro fresco;

Bevete molta Acqua;

Aumentate l' attività fisica: ad esempio un'oretta al giorno di palestra tre volte alla settimana;

Aumentate il consumo di frutta e verdura.Sono ricchi di fibra, una sostanza capace di aumentare la massa di cibo ingerita, senza aggiungere calorie, con la conseguenza di raggiungere un effetto saziante e diminuire l’appetito. Contengono molta acqua, permettendo alla pelle di avere la giusta idratazione, vitamine, minerali ed antiossidanti. Questi ultimi sono molto importanti per la nostra salute perchè svolgono un'azione protettiva su diversi apparati del nostro organismo.

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