giovedì 28 maggio 2009

Vuoi migliorare le tue finanze? Prima paga te stesso

money-saving-tips “Prima paga te stesso” è il principio che sta alla base di qualsiasi sana gestione finanziaria. Sai perche' i ricchi sono ricchi? Perche' si pagano sempre per primi. Appena puoi, datti uno stipendio, un premio, una mancia, una ricompensa. Datti dei soldi il piu' spesso e regolarmente possibile. Questo principio di straordinaria importanza è estremamente semplice da comprendere e, sotto tanti aspetti, anche da applicare. Tuttavia  è anche una delle regole più disattese da tutti coloro che, mese dopo mese, faticano a far quadrare i propri conti e sono perennemente all’inseguimento del sogno irraggiungibile della serenità finanziaria.

Come applicare praticamente questa regola?

1)Apri un conto corrente quelli a zero spese, un contocorrente on line che quasi tutte le banche prevedono e fatti dare il massimo interesse possibile.

2)Fai accreditare il 10/15% del tuo  guadagno mensile. Con questo sistema, finalmente, scoprirai, mese dopo mese, di riuscire a mettere via un bel pò di soldi. Sai perchè ci riesci dopo tanti anni di inutili tentativi di risparmio? Perchè stai usando la regola di ”Prima paga te stesso!”

3)Paga te stesso per primo, prima dell’affitto, del mutuo, del cibo, dei vestiti, delle esigenze dei figli, dei divertimenti. I soldi  da risparmiare vanno tolti ad inizio mese. Per prima. Cascasse il mondo.La chiave del successo sta tutto nel “prima“.

Se invece di pagare te stesso, come prima cosa utilizzi i tuoi soldi per pagare tutto il resto, molto probabilmente quando arriverai a fine mese ti accorgerai di non avere niente da investire. E’ normale e fisiologico che sia così.

Così facendo, invece, non sarai  più in balia della corrente denaro, ma viceversa sarai tu a gestirlo in modo serio ed oculato. Il denaro risparmiato ogni mese aumenterà gradualmente e come per magia, con esso, anche la tua capacità di uscire dalle difficoltà economiche.

4)Investi per abitudine. Non devi solo risparmiare  per abitudine ma devi anche investire per abitudine.

Sai quanti soldi riuscirai  a mettere via con questo sistema se, giusto per fare un esempio, guadagni 2000 euro al mese?

Se sei  in grado di risparmiare per abitudine 300 euro al mese di media per i possimi 30 anni facendoli crescere ad un tasso di interesse del 2%, avrai un risparmio quasi automatico di quasi 150.000 euro.

Investendo quegli stessi soldi che prima hai solo risparmiato, il 2%  di interesse medio del tuo  conto corrente può diventare anche  il 4%, considerando il tasso medio di titoli a reddito fisso o similari, e  i tuoi 150.000 euro diventano circa  210.000 nello stesso tempo.

L’interesse potrebbe addirittura diventare  del 10% considerando la media delle borse Mondiali degli ultimi Trenta anni. Quindi se i soldi risparmiati  vengono investiti in Borsa con una gestione personale attenta e consapevole,  possiamo arrivare  ad un capitale  attorno ai 651.000 €.  

Applicare questa regola non dipende dalle tue entrate ma è una questione di mentalità. Non ne sei convinto?

Prendi una qualsiasi persona che conosci e che sia in difficoltà finanziarie e chiedigli quanto delle proprie entrate risparmia costantemente. La risposta immancabile sarà: “Ma mi prendi in giro? Ma se non riesco ad arrivare a fine mese, come pensi possa risparmiare qualcosa?”

Quello che questa persona non comprende è che non è vero che non risparmia perchè è in difficoltà ma piuttosto il contrario, è proprio perchè da quando lavora non risparmia (e non investe…)  che si è messo in quelle condizioni!

sabato 23 maggio 2009

Per combattere la solitudine devi trovare il coraggio di affrontare le tue paure!

Buona giornata, oggi ho il piacere di ospitare Fabio Galetto, un esperto di strategie per il cambiamento e la crescita personale.

Dopo un'adolescenza caratterizzata da un carattere molto introverso, ritrova in se stesso la forza per migliorare e cambiare la sua vita. Grazie alla forza di volontà e alle sue esperienze trasforma radicalmente la propria personalità ottenendo nuove energie emotive e mentali.

E' autore di due ebook che hanno riscosso molto successo:“Da Timido a Vincente" e "Socializzazione Vincente" in cui vengono spiegate le strategie che lui stesso ha utilizzato per migliorare e cambiare la sua vita.

E ora buona lettura con l'articolo  di Fabio Galetto.

Questo articolo parla della “Paura di non avere il Coraggio “. Può colpire tutti, indistintamente e in qualsiasi occasione. Ad esempio nell’Ebook Socializzazione Vincente ho indicato delle strategie precise per combattere la solitudine e trovare finalmente  l’amicizia delle persone. Ma sul più bello puoi scontrarti con la mancanza del coraggio! E pensi “ E’ incredibile, conosco le strategie giuste ma mi sento congelare e non riesco a metterle in pratica. E’ tremendo!”

Tutto ciò accade molte volte nella vita e in circostanze completamente diverse. Quante volte ti è successo? Magari hai pensato “Lo farò! Ho preso una decisione! Adesso basta, le cose devono cambiare! Vado!” e poi ti è mancato il coraggio e tutto si è perso in una bolla di sapone…

Tutte le volte che entri nel profondo della tua sfera personale il coraggio diventa piccolo piccolo. Perdi tempo a cercarlo e quando pensi di averlo finalmente trovato è troppo tardi o non è sufficiente!
In questo blog sono presenti molti esperti di PNL che recitano le frasi tipiche :

  1. Devi agire per ottenere dei risultati!
  2. Non esistono fallimenti , esistono solo feedback!
  3. E’ meglio agire e sbagliare piuttosto che non agire!

Sono tutte ottime frasi ma proprio quando ti servono possono essere insufficienti perché con la ragione  comprendi che sono giuste ma le emozioni ti sovrastano! Ebbene la soluzione c’è anche se può sembrarti assurda :

Per trovare il coraggio di affrontare le paure devi affrontare le paure per trovare il coraggio!

Sembra un gioco di parole? Ti sembra strano? Come pensi di avere imparato ad andare in bicicletta? I tuoi genitori hanno tolto le rotelle alla bicicletta e ti hanno detto “Dai proviamo!” . Ti hanno aiutato a rimanere in equilibrio mentre tu avevi paura! Mentre pedalavi avevi le gambe che tremavano ma percepivi anche il coraggio che aumentava e continuava ad aumentare fino a quando è stato semplice riuscirci senza aiuto!

E come hai imparato a guidare la macchina? La prima volta eravamo tutti terrorizzati. Avevamo paura di sbagliare a premere i pedali, avevamo paura di fare una brutta figura, avevamo paura di perdere il controllo della macchina! Mentre la guidavamo il cuore batteva a mille ma la paura diminuiva e il coraggio aumentava! E la seconda volta che ci hai provato in che stato eri? Ancora paura! Ma questa volta era inferiore perché il coraggio era aumentato!

Immagina un prato e in mezzo un rovo pieno di spine con delle more. Vuoi prendere le more? Dovrai graffiarti, è inevitabile. Esiste un sistema per non farti del male? Ti servirebbe una cesoia da giardino che , guarda caso, è la in mezzo insieme alle more e ai rovi. Lo so, la vita è spietata. Sarebbe più comodo avvicinarsi con la cesoia in mano ma la prima volta dovrai entrarci senza. Ti devi rassegnare! E la seconda volta sarà più facile? Purtroppo no ma sarai attrezzato con la cesoia! Ti taglierai ancora ma limiterai i danni. E più volte ci proverai e maggiore sarà la tua esperienza nell’evitare di graffiarti!

Paura e coraggio sono là in mezzo così come le spine e la cesoia! Devi fare una cosa ma non trovi il coraggio? Pensi che rimandarla a domani ti servirà ad avere più tempo per trovare il coraggio? Fissare a lungo il rovo servirà a qualcosa? No! Perché la cesoia rimarrà sempre lì, dovrai andare a prenderla tu perché lei da te non verrà! Non illuderti di trovare il coraggio per fare una cosa. Dovrai farla per trovare il coraggio! Prima lo comprendi e prima coglierai i frutti delle tue azioni!

Anche io in certe situazioni ho paura, tutti abbiamo paura. Recentemente ho visto un dvd di uno spettacolo teatrale di un famosissimo comico che vanta una carriera trentennale . Eppure anche lui prima di entrare in scena era teso e si autoincitava con gesti e parole. Quindi da adesso in poi smetti di pensare “Non trovo il coraggio!” e pensa invece “Devo farlo per trovare il coraggio!”.


A Cura di Fabio Galetto
Autore di
“Da Timido a Vincente” e “Socializzazione Vincente”

martedì 19 maggio 2009

Tre storie di un uomo di successo (seconda parte)

Ciao  a tutti,

Ecco la terza storia raccontata da Steve jobs.

La terza storia parla di morte. Quando avevo 17 anni, lessi un brano che diceva più o meno: “se vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, prima o poi lo sarà veramente”. Mi colpì molto, e da allora, per gli ultimi 33 anni, mi sono guardato allo specchio ogni mattina e chiedendomi: “se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei veramente fare quello che sto per fare oggi?” E ogni volta che la risposta fosse “No” per troppi giorni di seguito capisco di aver bisogno di cambiare qualcosa.

Ricordare che morirò presto è stato lo strumento più importante che mi ha consentito di fare le scelte più grandi della mia vita. Perchè praticamente tutto - tutte le aspettative, l’orgoglio, le paure di fallire - tutte queste cose semplicemente svaniscono di fronte alla morte, lasciandoci con quello che è veramente importante.

Ricordarsi che moriremo è il modo migliore che conosco per evitare le trappola di pensare di avere qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è nessun motivo per non seguire il vostro cuore.Nessuno vuole morire. Neanche chi vuole andare in paradiso vuole morire per arrivarci. E nonostante tutto, la morte è la destinazione che condividiamo.

Nessuno vi è mai sfuggito. E così dovrebbe essere perchè la Morte è probabilmente l’unica, migliore invenzione della Vita. E’ l’agente di cambiamento della Vita. Elimina il vecchio per far spazio al nuovo. Proprio adesso il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo distante da oggi, diventerete gradualmente il vecchio che deve essere eliminato. Mi dispiace essere così drammatico, ma questa è la verità.

Il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi - che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altri. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui lasci affogare la vostra voce interiore.

E, cosa più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore ed il vostro intuito. Loro sanno già quello che voi volete veramente diventare.Quando ero giovane, c’era un’incredibile pubblicazione chiamata The Whole Earth Catalog,che era una delle bibbie della mia generazione.

Sul retro di copertina dell’ultimo numero c’erà la foto di una strada di campagna all’alba, quel tipo di strada sulla quale potreste trovarvi a fare l’autostop se foste così avventurosi. Sotto c’erano queste parole “Siate affamati, siate folli “. Questo era il messaggio di congedo. Rimanere affamato. Rimanere folle. Me lo sono sempre augurato. Ed ora, per voi che state per laurearvi, lo auguro a voi.

Siate affamati. Siate folli.

domenica 17 maggio 2009

Tre storie di un uomo di successo(prima parte)

Ciao a tutti,

il video di oggi  riguarda il motivante discorso che ha tenuto  Steve Jobs, capo di Apple Computer e Pixar Animation studio, in occasione della consegna dei diplomi di laurea all’università di Standford.

In questo discorso racconta tre storie personali  che iniziano nel peggiore dei modi  ma   si trasformano  in tre storie di successo grazie al modo in cui Steve  affronta la vita ”A volte la vita ti colpisce in testa come un mattone. Non perdete la fede.

E’ la dimostrazione (se mai ce ne fosse bisogno)che il successo  non si ottiene per caso come una  vincita alla lotteria ma dal modo in cui si affrontano le difficoltà  che la vita ci porta.

La prima storia parla di unire i puntini.

Mi iscrissi all’università. Ma ingenuamente scelsi un istituto universitario costoso quanto Stanford, e tutti i risparmi dei miei genitori lavoratori furono spessi per la retta.

Dopo sei mesi non riuscivo a vederne l’utilità. Non avevo idea di cosa fare nella vita e nessun indizio su come l’università avrebbe potuto aiutarmi a capirlo. Così spesi tutti i soldi che i miei genitori avevano risparmiato in un’intera vita di lavoro.

Decisi di non seguire il piano degli studi obbligatorio, confidando nel fatto che tutto si sarebbe sistemato. Ero molto spaventato da quella decisione, ma col senno di poi, sarebbe stata una delle migliori decisioni che avessi mai preso. Nel momento in cui scelsi un piano di studio personalizzato avevo la possibilità di ignorare le lezioni che non mi interessavano e di scegliere quelle che mi apparivano più interessanti.

Reed College all’epoca offriva quello che era probabilmente il miglior corso di calligrafia del paese. In tutto il campus, ogni manifesto, ogni etichetta su ogni cassetto, era meravigliosamente scritto a mano. Decisi di prendere lezioni di calligrafia.

Appresi la differenza tra i tipi di caratteri con grazie e senza grazie. Imparai l’importanza della variazione dello spazio tra combinazioni diverse di caratteri. Mi insegnarono quali elementi fanno della tipografia, una grande tipografia. Era affascinante: si trattava di storia, bellezza ed arte come la scienza non può catturare.

Niente di tutto ciò aveva la benchè minima speranza di una qualunque applicazione nella mia vita. Ma dieci anni dopo, quando stavamo progettando il primo computer Macintosh, tutto mi tornò utile. E lo mettemo interamente nel Mac.

Era il primo computer che curasse la tipografia. Se non avessi mai scelto quel corso, al college, il Mac non avrebbe mai avuto font proporzionali e font a larghezza fissa. E siccome Windows ha copiato il Mac, è probabile che nessun computer li avrebbe avuti.

Se non avessi scelto di interrompere il piano degli studi obbligatorio non avrei scelto quel corso di calligrafia ed i personal computer avrebbero potuto non avere la stupenda tipografia che hanno.

Era ovviamente impossibile unire i puntini guardando al futuro mentre ero al college e capire in cosa si sarebbe concretizzato. Ma la realizzazione era estremamenta chiara, guardardando alle spalle, dieci anni dopo.Ve lo ripeto, non puoi unire i puntini guardando al futuro, puoi connetterli in un disegno, solo se guardi al passato.

Dovete quindi avere fiducia nel fatto che i puntini si connetteranno, in qualche modo, nel vostro futuro. Dovete avere fede in qualcosa - il vostro intuito, il destino, la vita, il karma, quello che sia. Questo approccio non mi ha mai deluso e ha fatto tutta la differenza nella mia vita.

La seconda storia parla di  amore e di perdita.

Woz ed io fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo vent’anni. Lavorammo duro, e in 10 anni la Apple crebbe dai due che eravamo in un garage ad una società da 2 miliardi di dollari con più di 4000 impiegati. Avevamo appena creato il nostro miglior prodotto - il Macintosh - un anno prima, e io avevo appena compiuto 30 anni.

E fui licenziato. Come si fa ad essere licenziati dalla compagnia che hai fondato? …Non ho saputo che pesci pigliare per un po’ di mesi. Sentivo di aver deluso la precedente generazione di imprenditori per aver mollato la presa.L’inaspettato e repentino cambiamento alla Apple non avevano cambiato quello che provavo, neanche un poco. Ero stato rifiutato, ma ero ancora innamorato. Quindi decisi di ricominciare.

All’epoca non me ne accorsi, ma il mio licenziamento dalla Apple fu la cosa migliore che poteva capitarmi. Il peso del successo fu rimpiazzato dall’illuminazione di essere un principiante ancora una volta, con molta meno sicurezza su tutto. Questo mi liberò e mi consentì di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita.

Durante i cinque anni successivi, fondai una società di nome NeXT, un’altra di nome Pixar, e mi innamorai di una meravigliosa donna che sarebbe poi diventata mia moglie. Pixar finì per creare il primo film animato al computer della storia, Toy Story, ed è ora lo studio di animazione più famoso al mondo. Apple, con una mossa notevole, acquisì NeXT, io tornai ad Apple, e la tecnologia che sviluppo con NeXT è oggi nel cuore dell’attuale rinascimento di Apple.

Laurene ed io abbiamo una stupenda famiglia. Sono sicurissimo che niente di tutto ciò sarebbe accaduto se non fossi stato licenziato da Apple. E’ stato un boccone amarissimo da buttar giù, ma era la medicina di cui avevo bisogno. Sono convinto del fatto che l’unica cosa che mi ha consentito di proseguire sia stato l’amore che provavo per quello che facevo. Dovete trovare ciò che amate. 

La terza storia sarà  pubblicata  nella seconda parte dell’articolo. Per il momento ti lascio con il primo video del discorso di Steve Jobs.

Buona Domenica.

mercoledì 13 maggio 2009

Un metodo per rendere il pensiero più efficiente

Si tratta  del metodo di pensiero  creato da Edward De Bono nel suo libro "Sei cappelli per pensare” utilizzandolo  riusciremo a saper discutere guardando un argomento da tutti i punti di vista, rispettando il parere degli altri, evitando scontri e litigi, trovando soluzioni condivise e diventando più creativi nel pensare.

In genere quando ci si riunisce per discutere di un progetto, per affrontare un problema, per valutare una situazione, per trovare nuove direzioni si conserva sempre lo stesso atteggiamento che porta, come risultato, a discussioni sterili ed insoddisfacenti che fanno perdere molto tempo e non aiutano ad analizzare esaurientemente l’argomento in discussione.

Il pessimista tenderà a vedere i lati negativi, l'ottimista li sottovaluterà, il creativo volerà troppo con la fantasia.Tutto questo accade perché, più che cercare di proporre nuove idee, cerchiamo di imporre il nostro punto di vista.

Edward De Bono suggerisce, invece, di provare a fare gli attori, a recitare un ruolo diverso, evitando di limitarsi a difendere le proprie posizioni ma cambiando atteggiamento, associandolo ad un determinato ruolo che ci viene proposto in quel momento, proponendoci di indossare un cappello colorato.

I cappelli a disposizione sono sei, di sei colori diversi. Di conseguenza, durante la nostra riunione, dovremo riuscire ad adottare sei atteggiamenti diversi nell’affrontare la questione in discussione. Il cappello che avremo in testa in un determinato momento, ci ricorderà quale ruolo stiamo ricoprendo e ci porterà ad assumere l’atteggiamento conseguente.

Si può decidere di ragionare, di volta in volta, secondo quanto ci viene suggerito dai 6 cappelli  che possiamo immaginare di metterci in testa prima di pensare e di parlare. Si tratta di sforzarci di pensare secondo il modello proposto, a turno, da ciascun cappello. I sei cappelli per pensare sono uno strumento di ideazione utilissimo da usare per affrontare i problemi prendendo in considerazione tutte le angolazioni possibili.

Come utilizzare la tecnica

Si possono utilizzare i sei cappelli per pensare in gruppo o da soli. Con il gruppo, c'è il beneficio di avere più pareri ed avere differenti stili di pensiero che analizzano lo stesso problema.

Ogni "cappello per pensare" è un differente stile di pensiero. I significati sono spiegati di seguito:

Cappello bianco

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Il bianco è un colore neutro e oggettivo. Con questo cappello ci si focalizza sui dati disponibili. Immaginate un computer che fornisce i dati e le cifre che vengono richiesti. Il computer è imparziale e obiettivo.Non offre interpretazioni e non esprime opinioni. Quando indossa il cappello bianco il pensatore deve imitare un computer.

Bisogna ricercare le informazioni che si possiedono riguardo il problema e bisogna cercare di ottenere delle informazioni utili.

Cappello rosso

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Il colore rosso suggerisce ira,rabbia ed  emozioni."Indossare" il cappello rosso significa guardare il problema usando intuizioni, reazioni ed emozioni. Il pensatore  col cappello rosso è autorizzato  a dire “Questa è la mia sensazione rispetto al  al problema”.

Cappello nero

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Il colore nero è cupo e negativo. Il cappello copre gli aspetto negativi, il perchè una cosa non può essere fatta. Usando il cappello nero per pensare, si guarda a tutti i punti negativi delle decisioni.

Provare a vedere perché la soluzione potrebbe non funzionare. Questo è importante perché evidenzia i punti deboli del piano.  Può anche aiutare a individuare debolezze critiche e gli eventuali rischi.

Il cappello nero è uno dei reali benefici della tecnica in quanto molte persone utilizzano un pensiero positivo che spesso non permettono di vedere i problemi in avanzamento. Questo permette di prepararsi alle difficoltà.

Cappello giallo

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Il giallo è il colore solare e positivo. Il cappello giallo è un cappello  da ottimista e comprende la speranza e i pensieri positivi e costruttivi. Il cappello giallo aiuta a continuare la discussione quando tutte le cose sono viste con difficoltà.

Cappello verde

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Il  verde  evoca l’immagine dell’erba, di vegetazione e di crescita fertile e abbondante. Il cappello verde indica creatività e il prodursi di nuove idee. Viene indossato per sviluppare soluzioni creative a dei problemi che emergono durante la discussione delle idee.

Cappello blu

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L’azzurro è in colore freddo ed è il colore del cielo che tutto sovrasta. Il cappello blu serve a controllare la discussione. È il cappello utilizzato dal moderatore dell'incontro. Quando si incontrano delle difficoltà con questo cappello si cerca di riassumere, di sintetizzare i contenuti del discorso e cercare di far ripartire la valutazione dell'idea.

Principali scopi di questo metodo

1) La difesa dell’Io. Recitare la parte che ci impone il cappello che indossiamo ci permette di difendere il nostro Io  che è la causa della maggior parte degli errori che compiamo nel pensare.

2)Direzione dell’attenzione. Se  non vogliamo che il nostro pensiero  sia  di pura e semplice reazione, dobbiamo trovare il modo di  indirizzare  l’attenzione su ogni singolo aspetto del problema. I sei cappelli  sono appunto un mezzo per dirigere l’attenzione su  sei diversi aspetti  del problema.

3)Convenienza. Il simbolo dei sei cappelli costituisce una maniera molto conveniente per chedere  ad altri o a noi stessi, di cambiare registro. Si può chiedere di essere negativi o di smettere di esserlo; di essre  creativi, o di esprimere  una reazione puramente emotiva.  

Scrive ancora Edward de Bono:" Il sistema dei sei cappelli è progettato per far passare il pensiero dal normale metodo dialettico al metodo di mappatura. Il pensiero diventa così un processo a due fasi. La prima fase è l'esecuzione della mappa. la seconda è la scelta del percorso sulla mappa. Se la mappa è fatta bene, il percorso migliore risulterà spesso di immediata evidenza."

 

Fonte : Edward De Bono  “Sei Cappelli per Pensare”

domenica 10 maggio 2009

Playing For Change: una delle più belle versioni di "Stand By Me"

 

Ciao a tutti,

Girovagando sul web mi sono imbattuto  nel sito di Playing for Change , la musica e i video sono Stupendi. Un valido esempio di come la musica possa accomunare tutti i popoli della terra.

E’ un bel progetto: in nome della pace e dell’amore. L’idea  è nata a Mark Johnson che per realizzarla ha viaggiato per un decennio con i suoi collaboratori con l’idea appunto di unire il mondo attraverso la musica.Sono riusciti a far suonare delle canzoni a musicisti provenienti da tutto il mondo.

Sono andati a trovarli nel loro quartiere,  che sia una strada o un deserto poco importa. E hanno registrato con uno studio “virtuale” la traccia di una canzone che suonano tutti, ognuno con il suo strumento.

Sono passati dal Sud Africa del dopo-apartheid al Medio Oriente, fino all’Himalaya, hanno  filmato e registrato più di 100 musicisti, soprattutto  all’aperto,  in piazze, parchi, strade e villaggi.

Poi hanno montato il tutto con le migliori tecnologie e alla fine ne risulta un prodotto interessantissimo in cui i musicisti intreragiscono tra loro eliminando le distanze di spazio e tempo.

Credo che questa  sia una delle più belle versioni mai realizzate di Stand by me e non posso fare a meno di proporvela.

Accendi le casse, mettiti comodo e goditi questa fantastica musica!

 

Buona Domenica

 

 

 

mercoledì 6 maggio 2009

Il numero uno dell'intelligenza : Leonardo da Vinci

Leonardo da Vinci considerato il genio per antonomasia è colui che ha dimostrato di aver usato tutte le sue intelligenze. Era quasi interamente autodidatta e rappresenta un valido esempio di ciò che si può ottenere con la determinazione ad espandere e sviluppare tutte le intelligenze.

1)Intelligenza creativa. E’ la capacità di ditinguersi dal modo di pensare comune pensare. L’originalità è per eccellenza l’essenza del pensiero creativo e rappresenta la capacità d produrre idee uniche e insolite.L’intelligenza di questo tipo è molto frequente tra gli artisti e i musicisti. Leonardo da Vinci aveva una grande creatività. Diede vita ad opere immortali e fu ideatore di meravigliosi marchingegni.Era anche un musicista particolarmente dotato. Bastava fornirgli uno strumento a corda, anche se non lo aveva mai visto perchè riuscisse a capirlo e a suonarlo,

2)Intelligenza Personale. Consiste nella reale comprensione di se stessi. Chi ha sviluppato tale intelligenza sa godere della sua compagnia quanto quella degli altri, è impegnato nel continuo sviluppo di se stesso e in genere sa gestire bene la vita. Leonardo era noto per la sicurezza di sè.Amava stare da solo e si preoccupava molto di sè stesso.

3)Intelligenza Sociale. E’ la capcità di relazionarsi in modo positivo con gli altri. E’ molto importante perchè andare d’accordo con gli altri è essenziale per avere successo. Leonardo era l'ospite più popolare a tutte le feste e gli eventi mondani di Firenze.Sapeva ipnotizzare il pubblico con i suoi racconti.

4)Intelligenza spirituale.Non è altro che un evoluzione di quella sociale, nel senso che la conoscenza di sè non può prescindere dagli altri e dall’intero universo.Le persone spiritualmente intelligenti sono motivate da valori personali che comportano il superamento dei propri interessi a favore dell’intera comunità. Leonardo considerava la natura una manifestazione di Dio ed amava molto gli animali.Si racconta che usasse andare al mercato per comprare gabbie di uccelli per poi liberarli davanti a tutti.

5)Intelligenza Fisica. Si ottiene migliorando la forma fisica e aerobica. Così il corpo e il cervello assumono più ossigeno e le funzioni mentali ne traggono beneficio. Leonardo si occupava molto del suo corpo.Era noto per la sua straordinaria resistenza ed energia e godeva di fama di uomo estremamente forte.Era anche molto bello.Si racconta che il portamento era così perfetto, i movimenti così sublimi e l’aspetto così sorprendetemente piacevole che la gente affollava le strade di Firenze per vederlo.

6)Intelligenza sensuale. E’ la capacità di poter utilizzare tutti i sensi in ogni momento della vita e nel migliore dei modi. Leonardo ha osservato che normalmente l’essere umano”guarda senza vedere, ascolta senza udire, tocca sensa percepire, mangia senza gustare, si muove senza consapevolezza fisica, respira senza percepire gli odori, e parla senza pensare”. Egli cercò di sviluppare tutti i sensi. Migliorò le capacità visive al punto che a volte la sua osservazione aveva del miracoloso. Si dice che fu il primo a vedere ad occhio nudo le lune di Giove e nel suo Codice sul volo degli uccelli annotò dei dettagli che rimasero senza conferma fino a quando l'invenzione della fotografia, trecentocinquant'anni dopo dimostrò che aveva ragione.

7)Intelligenza Numerica. E’ la capacità di usare l’alfabeto dei numeri. Leonardo usava i numeri come strumento per misurare e calcolare in campi più diversi:l'arte, il disegno,l'ingegneria, e le invenzioni.

8)Intelligenza verbale. Su questa intelligenza si fonda buona parte del test sul QI.Si basa sul vocabolario personale e sulla capacità di mettere in relazione parole e concetti. E’ fondamentale per raggiungere vari livelli di successo nella vita e può essere facilmente migliorata. Essendosi occupato di così tanti campi di attività, il vocabolario di Leonardo era molto più vasto della media.Era tanto piacevole nella conversazione che tirava a sè gli animi delle genti.

Leonardo era un bambino come tutti gli altri ma ebbe l’abilità di migliorare le proprie intelligenze mettendo la testa al primo posto.

Fonti:Tony Buzan, Prima la testa

domenica 3 maggio 2009

Lentamente Muore (Video della Domenica)

 

Ciao a Tutti.

oggi  vi propongo un video ispirato dai bellissimi versi di “Lentamente muore” generalmente  attribuita a Pablo Neruda. In realtà è di Martha Medeiros , scrittrice brasiliana che oltre ad aver pubblicato diversi libri collabora con un giornale di Porto Alegre in Brasile dove ha pubblicato la poesia nell’anno 2000.

Buona Domenica

sabato 2 maggio 2009

Come realizzare i tuoi obiettivi

Le persone di successo pensano quasi sempre ai loro obiettivi. Di conseguenza, si dirigono con costanza verso di essi, e gli obiettivi si avvicinano progressivamente a loro.

Quel che elaborate mentalmente per la maggioranza del tempo cresce e aumenta nella vostra vita. Se pensate ai vostri scopi, se ne parlate e li visualizzate, avrete la tendenza a realizzare molto di più rispetto ai normali individui, quelli che di solito si arrovellano sui loro guai, parlano sempre delle loro preoccupazioni, si dilungano sui problemi che hanno.

1) decidete cosa volete esattamente in ogni area della vita, specialmente a livello finanziario. La maggioranza della gente non si comporta così.

2) mettete per iscritto, in modo chiaro e particolareggiato, quegli obiettivi. Quando li si scrive, accade qualcosa di stupefacente tra la mano e il cervello.

3) fissate una scadenza per ciascun obiettivo. Se è molto grande, stabilite traguardi parziali da tagliare entro un certo tempo. Dotatevi di un bersaglio da colpire.

4) elencate tutte le cose che riuscite a immaginare di dover fare per conseguire gli scopi. Mentre escogitate nuove idee, aggiungetele alla lista fino a completarla.

5) organizzate l’elenco e strutturatelo in un programma d’azione. Stabilite quel che intendete fare per prima cosa e subito dopo. Decidete quali sono le priorità e le cose meno importanti.

6) agite subito, eseguendo le prime attività del programma stabilito. È sconcertante notare quanti splendidi piani e progetti non giungano mai in porto a causa dei ritardi e del procrastinare.

7) fate ogni giorno qualcosa che vi avvicini almeno di un passo all’obiettivo principale che avete fissato. Quest’impegno per l’azione quotidiana vi arantirà enormi successi in qualsiasi cosa vogliate conseguire.

Prendete un foglio di carta e scrivete un elenco di 10 obiettivi da realizzare entro i prossimi 12 mesi. Elaborate la frase al presente, come se fosse passato un anno e aveste già realizzato l’obiettivo. Iniziate ogni formulazione col pronome “io”, in modo che il traguardo sia il più personale possibile.

Stilando questo lista per il prossimo anno, entrerete a far parte di un circolo esclusivo, che raggruppa solo il 3% degli individui adulti della nostra società. Infatti, il 97% degli adulti non si è mai preso la briga di fare un elenco simile nella propria vita.

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