sabato 29 novembre 2008

Come avere una Super-memoria

mnemo

I Greci tenevano in tale considerazione la memoria da farne una dea, Mnemosyne. Proprio da questo nome deriva la parola mnemonico usata per descrivere le tecniche della memoria. Ai tempi dei Greci e dei Romani, i senatori imparavano queste tecniche per impressionare l'uditorio. Molto prima che noi scoprissimo la ripartizione delle funzioni negli emisferi sinistro e destro del cervello, i Greci avevano intuito che due sono i principi che assicurano una memoria perfetta: L'immaginazione e l'associazione.

Immagini mentali

Il pensiero umano funziona soprattutto sotto forma di immagini mentali; questo processo è chiamato anche visualizzazione. Ognuno degli altri quattro sensi ha una parte nel processo di ricordare, ma è estremamente inferiore rispetto a quello della visualizzazione.

Più esattamente la memoria funziona:

all'85% per immagini mentali;

al 10% attraverso i suoni;

al 5% attraverso gusto, odorato, tatto.

Quindi è facile intuire come sia possibile aumentare in modo considerevole la memoria utilizzando in modo consapevole le immagini mentali. Normalmente, invece, si tende a puntare tutto sul 10% dell'udito, attraverso la ripetizione a voce alta.Visualizzando, creando immagini mentali degli argomenti che si stanno ripetendo, al 10% della ripetizione sonora si aggiunge un ulteriore 85%, per un totale del 95%, un'ottima percentuale di utilizzo del proprio potenziale.

Le emozioni: rinforzo fondamentale per la memoria

Vi è mai capitato di preparare bene un esame, di aver ripetuto bene la materia ma di ritrovarvi davanti al professore con un totale vuoto mentale? Una situazione del genere l'abbiamo vissuta un pò tutti nella vita. Chi si trova abitualmente in questa condizione viene definito come un tipo emotivo.Le emozioni possono svolgere un doppio ruolo nei confronti della memoria:possono essere un potente rinforzo mentale; oppure possono annullare la capacità di ricordare.La famosa sindrome del "panico da esame" ne è una delle prove più evidenti.Qualsiasi informazione che viene recepita dai nostri sensi rimane nella nostra memoria prima di essere dimenticata a seconda dell' intensità dello stimolo:

-un periodo breve(BT, pochi minuti, poche ore)

-un periodo medio(MT, due settimane circa)

-un periodo lungo (LT, per sempre)

Uno dei rinforzi che consente di spostare la memoria da BT a MT è la semplice ripetizione. Tuttavia ciò che sposta ulteriormente l'informazione sino a sedimentarla nella memoria a LT è l'emozione.Difficilmente ci dimentichiamo qualcosa che ci ha coinvolti emotivamente, che ci ha resi particolarmente felici, sorpresi, molto divertiti, addolorati. Le cose banali, della quotidianità si dissolvono immediatamente toccando al massimo la memoria a BT.

Le associazioni

La memoria funziona anche per mezzo di associazioni che sono, in parte un fenomeno inconscio. Possono essere utilizzate volontariamente per migliorare il proprio livello di memorizzazione.Le associazioni sono efficaci come rinforzo mnemonico solo se sono: ridicole e divertenti, illogiche e assurde, esagerate e sproporzionate.Le associazioni e le immagini mentali costruite con queste caratteristiche daranno alle informazioni quel tanto di diverso da essere ricordate. In parole povere se desiderate ricordare qualunque cosa, basterà che associate quel qualcosa a qualche elemento noto già fissato, risvegliando la vostra immaginazione. Tali tecniche fondano su tre basi: Immagini, e Associazioni di queste Immagini e Emozioni Positive.


Ecco quindi perché tutte le tecniche di memoria trasformano le Informazioni in Immagini ; le associano tra di loro attraverso Storielle, sequenze preordinate (come i Loci, Schedari, Conversioni Fonetiche, ecc., per riuscire ad ordinare precisamente le tante informazioni necessarie); il tutto attraverso delle Emozioni Positive, utilizzando Immagini paradossali (per suscitare divertimento nella persona, al di là del contenuto dell’informazione), colpire l’Attenzione e, quindi, depositare nella Memoria a Lungo Termine l’Informazione stessa.

Le attuali conoscenze sul funzionamento della mente dimostrano che tali principi sono strettamente connessi ai meccanismi essenziali del cervello.Di conseguenza l'uso dei principi mnemonici ha guadagnato rispetto e popolarità, e viene ormai insegnato nelle università e nelle scuole, come integrazione al processo di apprendimento generale. Il miglioramento del rendimento mnemonico è notevole e la gamma di tecniche è vasta.

All'inizio degli anni Novanta sono stati inaugurati i primi Campionati del Mondo della Memoria.Nell'ambito di questo confronto, si sono osservate sensazionali imprese di memorizzazione, i precedenti limiti psicologici sono stati polverizzati e si sono stabiliti nuovi incredibili primati. Anche quest' anno al 17° Campinato del Mondo della Memoria, svolto nel Bharen, sono stati battuti diversi record di memorizzazione. Alcuni concorrenti hanno dimostrato delle capacità di memorizzazione ritenute fino a pochi anni fa impossibili da raggiungere. Ad esempio il tedesco Johannes Mallow è riuscito in soli 15 minuti a memorizzare perfettamente 110 date storiche. Nella disciplina delle parole causali Boris da Konrad ha memorizzato 255 parole in 15 minuti. Ben Pridmore in 10 minuti è riuscito a memorizzare una sequenza di 364 carte e in 15 minuti un numero di ben 819 cifre!

Consigli pratici

Durante la lettura un rinforzo mnemonico sarà costituito dal fatto di usare delle immagini.Potete cercare di vedere la successione degli avvenimenti anzichè limitarvi a ricordare un foglio di carta scritto. Quando ascoltate il giornale radio cercate anche di visualizzare. Ad esempio lo speaker vi parla di politica estera, racconta di un attentato all'ambasciata di un certo paese, poi passa allo sciopero generale e subito dopo alla riunione del consiglio dei ministri.Potete vedere una bomba Bomba davanti all'ambasciata del paese flag , poi vedete lo sciopero e il consiglio dei ministri che discute.

Non perdete il prossimo articolo che spiegherà la prima tecnica di mnemonica vera e propria, basata sui principi base sopra illustrati, che consente importanti applicazioni pratiche. Ci saranno esempi pratici con i quali potrete verificare voi stessi i vantaggi che la vostra memoria potrà ricavare nell'utilizzo delle mnemotecniche .

Alla prossima....

sabato 22 novembre 2008

L'arte di sapere ascoltare

Sapere ascoltare è una delle capacità più importanti che una persona possa avere. E' vitale per chiunque voglia comunicare con altre persone. La capacità di prestare ascolto è la più importante di tutte le doti di comunicazione. Più importante dell' eloquenza. Più importante di una voce suadente. Più importante ancora della facilità di scrittura. E' proprio dalla buona capacità di ascoltare che inizia la comunicazione efficace.

L'ascolto è la prima attività comunicativa necessaria per ottenere la fiducia dei vostri interlocutori. Abbastanza stranamente, prestare ascolto alle opinioni di qualcun altro è spesso il metodo migliore per convincerlo delle vostre opinioni.Le persone amano essere ascoltate e quasi sempre rispondono a chi le ascolta. Inoltre, nessuno può sapere tutto. Ascoltare gli altri è il modo migliore per imparare. Ciò significa ascoltare clienti, amici, familiari e perfino quello che hanno da dire i critici più severi. Non significa diventare schiavi delle opinioni altrui, ma significa prestarvi ascolto fino in fondo. Sarete grati per molte delle loro idee.

Ascoltiamo per ottenere informazioni. Ascoltiamo per capire. Ascoltiamo per imparare. Ascoltiamo per il piacere di ascoltare. Considerando tutta questa attività di ascolto che svolgiamo si potrebbe pensare che è una cosa che sappiamo fare bene. E' sorprendente, invece, quanto poche siano le persone realmente in grado di saper ascoltare . L'ascolto è una capacità che tutti possono migliorare. Diventare un buon ascoltatore vi permetterà di migliorare la vostra capacità di negoziare e di convincere gli altri, di evitare conflitti ed incomprensioni.

Il miglior modo per diventare un buon ascoltatore è applicare "l'ascolto attivo". Occorre effettuare uno sforzo consapevole per ascoltare non solo le parole che l' altra persona sta dicendo, ma, cosa ancora più importante, per cercare di capire il vero messaggio che vi è stato inviato.Dovete prestare molta attenzione alla persona che sta parlando. Non dovete essere distratti da quello che vi sta succedendo intorno.Dovete cercare di non perdere la concentrazione su quello che la persona sta dicendo.

Suggerimento:Se non riuscite a concentrarvi su quello che l’altra persona sta dicendo. Potete provare a ripetere le sue parole mentalmente, in questa maniera impedirete alla mente di distrarsi e rafforzerete il ricordo del discorso ascoltato.

DIVENTARE UN ASCOLTATORE ATTIVO

Per esercitare un ascolto attivo è necessario rispettare i seguenti 5 punti:

1)Prestate attenzione

-osservate direttamente chi parla: un forte contatto visivo è un modo per indicare al vostro interlocutore "Sì sto ascoltando attentamente quello che mi stai dicendo"

-mettete da parte i pensieri che portano distrazione

- non lasciatevi distrarre dai fattori ambientali

- prestate attenzione anche al linguaggio del corpo di chi parla

- astenetevi dal fare commenti con altri durante l'ascolto

2) Mostrate che state ascoltando

Ascoltare con tutto il corpo, con lo sguardo, con i propri movimenti aiuterà l'altro a sentirsi ascoltato e a farsi ascoltare.

-effettuate cenni di assenso del capo di tanto in tanto

-sorridete e utilizzate altre espressioni facciali

- incoraggiate l'oratore a parlare con piccole osservazioni verbali come sì, "ha-ha" , capisco

3)Fornite feedback

Come ascoltatore il vostro ruolo è capire cosa è stato detto. Quindi dovete riflettere su quanto è stato detto e porre delle domande. Lo strumento fondamentale dell'eccellente comunicatore sono proprio le domande di approfondimento.Dimenticatevi lo slogan "quelli bravi capiscono subito". L'atteggiamento corretto è "quelli bravi non capiscono subito". Di fronte alla tentazione di accontentarsi delle prime informazioni dell'altro, vale la pena pensare che non possono essere chiare, complete e esaustive in pochi istanti.

-Prendete appunti, può servire per fissare gli elementi importanti e rappresenta la voglia di ascoltare

-Ponete delle domande per chiarire alcuni punti

-Riassumete quello che avete ascoltato: sarà una prova decisiva e non confutabile che avete ascoltato davvero

4)Posticipate l'intervento

L'interruzione è uno spreco di tempo. Si frustra l'oratore e si riduce la comprensione del discorso.

-Consentite all'oratore di concludere il discorso

- Non interrompete continuamente

5) Rispondete in modo adeguato

L'ascolto attivo è anche rispetto e comprensione. Non attaccate o criticate chi vi parla.

- Esprimete i vostri pareri rispettosamente

-Trattate la persona che parla come voi vorreste essere trattate.

PUNTI CHIAVE

L'ascolto attivo richiede una grande concentrazione. Le vecchie abitudini sono difficili da interrompere e se le vostre abitudini di ascolto sono sbagliate, come lo sono per la maggior parte delle persone, avrete bisogno di una grande determinazione.

Ricordate che il vostro obiettivo è ascoltare ciò che realmente l'altra persona sta dicendo. Mettete da parte tutti gli altri pensieri e concentratevi ad ascoltare chi sta parlando. Fate domande e ripetete quanto state ascoltando per essere certi di aver capito.



domenica 16 novembre 2008

L'annebbiamento:una tecnica per difendersi dalle critiche

Tutti nella vita abbiamo subito delle critiche e a nostra volta abbiamo criticato qualcuno. Anche se non parliamo in pubblico per professione ci sarà di sicuro capitato di aver avuto la necessità di comunicare le nostre ragioni davanti ad un gruppo di persone, magari in una riunione di lavoro o di condominio. E in questi casi, se c'è qualcuno che critica aspramente il nostro intervento, come reagiamo? rispondiamo in maniera aggressiva o subiamo passivamente la critica?

In entrambi i casi potremo perdere la nostra credibilità. Qualcuno ritiene che sia meglio non accettare la provocazione e non rispondere perché in genere la gente detesta i prepotenti. Subire passivamente, invece, genera solo imbarazzo e dispiacere per la vittima ma in realtà la gente rispetta e nutre stima per chi riesce a mantenersi calmo e a rispondere con classe ad una critica. In questi casi se non abbiamo innate capacità di risposta c'è una tecnica che è bene imparare che si chiama annebbiamento, infatti è come la fitta nebbia che confonde i viaggiatori.

Quando ci troviamo a guidare nella nebbia perdiamo i punti di riferimento e se non stiamo attenti possiamo magari finire con l'auto in una buca che non siamo riusciti a vedere. Allo stesso modo, questa tecnica di comunicazione assertiva, confonde coloro che criticano, i quali si aspettano che loro vittime si arrabbino e cerchino di difendersi, entrando in una lotta che sanno fin troppo bene come vincere. Invece, ricevendo una risposta che quasi concorda con la loro critica e che non si aspettano, rimangono interdetti.

Con la tecnica dell' annebbiamento si decide di accettare, in termini generali o di probabilità, una parte della critica dell' interlocutore, senza però cambiare il proprio punto di vista: “Comprendo che, in questa situazione, tu creda che non abbia voluto seguire le tue indicazioni ma io credo fermamente che……”. Tale tecnica, da un lato toglie l'aggressività dell' interlocutore poiché gli evita l' impressione di un preconcetto nei suoi riguardi, dall' altro lo costringe ad ascoltare le nostre ragioni. Altro esempio:critica "Hai fatto veramente un brutto lavoro! da quanto ti abbiamo assunto il tuo lavoro è sempre più deludente" risposta "Sono d'accordo che questo non sia il mio miglior lavoro ma con vincoli temporali più realistici e un finanziamento più adeguato avrei potuto far meglio".

L’obiettivo è calmare chi ci rivolge le critiche, “spiazzandolo”, per poi aprire un dialogo chiarificatore. Si ascolta ciò che la persona dice e usando le parole dell’altra persona o simili, si riconosce il suo bisogno ma si dichiara il proprio punto di vista. E si può procedere con: “Inchiesta Negativa” per trasformare le informazioni manipolative generiche in specifiche e costruttive critiche: “Per piacere, mi può indicare dove ho sbagliato?” Soprattutto quando le critiche sono sono generiche e decontestualizzate: “Sei sempre il solito pigrone!”, “non fai mai quello che ti chiedo!”, “in ufficio arrivi sempre in ritardo!”, ecc... in tali casi, può essere di aiuto chiedere maggiori ragguagli sulla critica. Per esempio, di fronte alla critica “non fai mai quello che ti chiedo!”, si potrebbe rispondere “In che occasione non ho fatto ciò che chiedevi? Cosa, precisamente, avresti voluto che io facessi? In quali altre occasioni non ho fatto ciò che tu mi hai chiesto?”


L'annebbiamento inoltre è utile anche quando si viene messi sotto pressione per fare qualcosa che non interessa e che non si vorrebbe assolutamente fare. Così la risposta alla richiesta è “confondere”. Si ascolta ciò che la persona dice e si decide se si desidera aderire o meno. Se non lo si desidera, usando le parole dell’altra persona o simili, si riconosce il suo bisogno ma si dichiara il proprio punto di vista. In questo modo si dimostra alla persona di aver compreso la sua richiesta, ma di non avere intenzione di accettarla. Questo è un metodo veramente gentile per dire "No".


Richiesta: Risposte:

"Lo voglio ora" "Posso comprendere perché lo vorresti ma la mia priorità è…"


"Mi devi aiutare" "Forse dovrei, ma al momento ho altre priorità"


"Questo è importante" "Naturalmente è importante, ma non così come…"


"Ho bisogno di questo" "Ne sono sicuro, ma ora non è proprio possibile.


Tale tecnica assertiva è utile anche per gestire le persone che sono aggressive e muovono critiche generiche. Ad esempio cito il caso di Carla tratto dal libro di Enrico Rolla "Così non mi piaccio, la terapia dell'umorismo".


"Carla stava male nell'ambiente in cui lavorava: il suo capo ufficio era una persona aggressiva che spesso la colpevolizzava. Carla subiva la situazione, voleva licenziarsi e trovare un nuovo lavoro. Era sempre frustrata e stanca. Ha imparato a competere con il suo capo, a non subirlo. Carla sapeva di essere competente sul lavoro, lo faceva da anni e le piaceva. Ha imparato a far sì che le frasi del capo non la disturbassero. Quando lui la chiamava, aveva imparato a dirsi "Lui è fatto così non posso cambiarlo, mi rincresce per lui che è aggressivo con tutti, ma questo suo problema non deve essere il mio".

Così, quando la chiamava, lei rimaneva calma e applicava due tecniche di tipo assertivo: l'annebbiamento e l' inchiesta negativa." L'annebbiamento è accettare il punto di vista dell' altro dichiarando di capirlo. Serve a non andare subito in opposizione e tende e ridurre l'aggressività dell'altro. E' come creare una barriera di fumo. La frase da impiegare è "Capisco il suo punto di vista" a cui segue l' inchiesta negativa che aiuta a gestire la critica generica e manipolativa. La frase in questo caso può essere "Per favore mi indichi cosa devo fare o dove devo migliorare".Carla a questa frase aggiungeva anche :"Per non dimenticare nulla di ciò che mi dice, lo scrivo e poi rileggo, così Lei potrà dirmi se è tutto giusto e io potrò attenermi alle sue precise indicazioni". Ma, visto che sul lavoro specifico ne sapeva più Carla che il capo, lui si è trovato imbarazzato nel descrivere tutto con precisione.Quando Carla pensa al suo capo, le viene da sorridere. Aveva imparato a non subirlo più anzi a gestirlo. Sul lavoro il suo stato d' umore è positivo, è serena e soddisfatta".

sabato 8 novembre 2008

Bahren: Sfida tra i campioni della memoria. Scopri i loro segreti




Il 26/10/2008 si è concluso nel Bahren il 17° Campionato mondiale di memoria. Evento a molti sconosciuto ma che cattura l'attenzione di chi come me si occupa da anni di apprendimento, memoria e memotecniche. Più di 70 concorrenti provenienti da 15 diversi Paesi hanno svolto per 3 giorni il test più completo sulla memoria prendendo parte a 10 diverse discipline. Alla fine di queste gare è stato coronato vincitore l'inglese Ben Pridmore, un contabile di 31 anni il quale ha dichiarato:"non ho una memoria naturalmente brillante. Si tratta di applicazione di tecniche di memorizzazione".

Tony Buzan, fondatore e organizzatore del campionato del mondo di memoria, ha annunciato i risultati dicendo:" Non solo abbiamo avuto un numero di concorrenti maggiore rispetto alle precedenti edizioni ma sono stati battuti numerosi record. Alcuni concorrenti hanno raggiunto delle capacità di memorizzazione che fino a pochi anni fa si ritenevano impensabili. Ad esempio il concorrente tedesco Johannes Mallow è riuscito in soli 15 minuti a memorizzare perfettamente 110 date storiche. Nella disciplina delle parole causali Boris da Konrad ha memorizzato 255 parole in 15 minuti.Ben Pridmore in 10 minuti è riuscito a memorizzare una sequenza di 364 carte e in 15 minuti un numero di ben 819 cifre!"

Per i partecipanti questo concorso è il culmine di mesi di formazione: esercitazioni sulla memoria, dieta, esercizio fisico. O'Brien, otto volte campione del mondo, non assume alcool 4 mesi prima delle gare, integra la dieta con olio di fegato di merluzzo e GinKgo bilboa. Il tedesco Karsten Gunther campione del mondo della precedente edizione utilizza esercizio fisico e meditazione.

Secondo gli scienziati l'abilità dei concorrenti non deriva da una capacità innata ma è il risultato di applicazioni pratiche. Eleanor Maguire, professore di neuroscienze cognitive alla University College di Londra ha analizzato il cervello di O'Brien e di altri mnemonisti e non ha trovato nulla di diverso nella struttura del loro cervello. Non vi è nulla di speciale in queste persone sono solo riuscite con l'allenamento a rendere la loro memoria molto efficiente. Tutti hanno potenzialmente queste straordinarie capacità di memorizzazione.

I consigli per rafforzare la memoria

L'acrostico tecnica molto semplice che consiste nell'unire logicamente le iniziali della parole da ricordare.Lo si applica spesso nella pratica ignorando che si tratta di una tecnica mnemonica. Un esempio classico: per ricordare la suddivisione della catena delle alpi si usa la frase Ma con gran pena le reca giù. Marittime, Cozie,Graie,Pennine,Lepontine,Retiche,Carniche, Giulie.

Sistema del collegamento si tratta di usare storielle vivaci e divertenti per ricordare liste di parole. Facciamo un esempio con questo elenco di 10 parole: rana, motocicletta, gelato, rottami, rullo compressore, bottiglia, donna, calze, bruco, cielo.

Immaginiamo una storia.

Una grossa e grassa rana sale su una luccicante motocicletta.Visualizziamo la rana che circola sulla moto e mentre gira è in grossa difficoltà perchè la via è completamente lastricata di gelato! Gelato di tutti i gusti.La rana ha difficoltà ad andare in moto sul gelato: la vedete sbandare,slittare fare un volo e arrestarsi sul muro di un edificio. La moto che era luccicante ora è un ammasso di rottami. All'improvviso arriva un rullo compressore che vi schizza in faccia tutto il gelato arriva anche negli occhi e quando li riaprite vedete davanti a voi una bottiglia con dentro racchiuso il rullo compressore, che ora è in miniatura. Lo osservate e, sbalorditi vi rendete conto che dentro c'è una donna molto sexy che indossa calze di seta è atterrita perchè davanti a lei , c'è un bruco colorato. E' inoffensivo e in pochi secondi si trasforma in una farfalla e vola fuori della bottiglia e e scompare nel cielo."

Per ricordare le 10 parole sarà sufficiente richiamare mentalmentela storiella e l'elenco di parole verrà da sè.

Tecnica dei Loci fu escogitata dal poeta greco Simonide intorno al 55 a.c. Pare che durante un banchetto a cui Simonide fu invitato, il tetto della sala fosse crollato, provocando la morte degli ospiti ma non di Simonide, il quale per fortuna, pochi attimi prima fu chiamato fuori. Molti corpi erano irriconoscibili. Simonide si accorse di riuscire a ricordare con facilità il punto esatto dove ognuno degli ospiti era seduto. Questa circostanza suggerì al poeta le leggi dell'arte della memoria di cui si dice sia stato l'inventore. Il procedimento di questo sistema è il seguente:

-Visualizzare una stanza di casa vostra con tutti gli oggetti che la compongono;

-Visualizzare ogni elemento della lista da memorizzare associandola ad un singolo luogo della casa.

Invecchiamento e memoria

E' luogo comune che il declino mentale sia parte naturale dell'invecchiamento. Invece diversi nuovi dati dimostrano che il 30 per cento degli ottantenni ottiene risultati analoghi, se non superiori, a quelli di persone molto più giovani. D'altra parte, basti pensare come la Storia è piena di Scienziati, studiosi, personaggi politici che hanno conservato un ottima mente anche in tarda età. Ed allora avanti con il training della mente, perchè la memoria si può migliorare a qualsiasi età.

World memory champion Ben Pridmore on Central News







domenica 2 novembre 2008

L'oggi è un dono. I motivi per amare il presente



Ieri è il passato, domani è il futuro, ma oggi è un dono. Ecco perché è chiamato presente.




Tanto il passato quanto il futuro sono irreali, e quindi vivere nel passato o nel futuro equivale a non vivere. Bisogna cogliere perciò ogni attimo in cui viviamo. L'oggi è un dono e non bisognerebbe mai dimenticarlo. Purtroppo viviamo nella cultura del futuro. Domani sarò felice; domani vivrò. "Quando mi sposerò vivrò" E una volta sposati "Quando i figli saranno cresciuti vivrò" e quando i figli saranno cresciuti non sapremo cosa significa vivere. Se osserviamo i nostri pensieri vedremo che spesso stanno nel passato o nel futuro. La maggior parte di noi, ad esempio, vive la propria giornata scandita dall’orologio. Lo tiene costantemente sott’occhio ed è sempre altrove: “Tra 10 minuti arriva l’autobus. Oggi devo parlare con il signor Rossi. Mercoledì devo prenotare un viaggio. La prossima settimana ho una riunione di lavoro…”


Con il pensiero, quindi, siamo ovunque eccetto che in noi stessi. E la cosa più paradossale è che non sappiamo se per noi ci sarà un dopo, un domani o il mese prossimo.


Reale e tangibile è infatti solamente l’istante che stiamo vivendo.



Come porvi rimedio ?


Una leggenda narra che Budda un giorno dopo tanto cercare si sedette sotto un fico e fu illuminato. Anni dopo i suoi discepoli gli chiesero “Maestro raccontaci il segreto dell’ illuminazione. Come l’hai ottenuta? E il maestro tentava di spiegare loro che non esistevano segreti o tecniche. I discepoli però volevano conoscere la tecnica. Allora Budda disse "Va bene vi rivelo la tecnica. Quando state ispirando, siate consapevoli del fatto che state inspirando. E quando state espirando, siate consapevoli del fatto che state espirando". Sapete quale era la sua intenzione? Voleva che i discepoli entrassero nel presente.


E’ una questione di consapevolezza…


Si tratta sostanzialmente di rendersi consapevoli del fatto di essere qui ed ora, indipendentemente da ciò che stiamo facendo o di dove ci troviamo. Se mangiamo, mangiamo. Se corriamo, corriamo. Ecco dunque il segreto! occorre rivolgere la propria attenzione a ciò che si sta facendo a ciò che abbiamo intorno. E' Ciò che Budda chiama "presenza mentale".



Tre passi per vivere il momento presente:



1 – Evitare di vivere nel passato


Tutti ne abbiamo fatto in qualche modo esperienza. Pensiamo a cose passate che secondo noi sono rimaste inconcluse. I nostri pensieri tornano ripetutamente indietro nel tempo per produrre pensieri del tipo: “se solo avessi… fatto…” oppure ci sentiamo colpevoli per qualcosa che non possiamo più cambiare. Ma ciò che è stato è stato: il passato è irrimediabilmente trascorso e non lo possiamo cambiare, neppure in minima parte.

Quindi non affliggiamoci per cose che non possiamo più cambiare. E’ energia sprecata. Chiudiamo con il passato e portiamo con noi nel nostro presente tutto ciò che è stato positivo. Ogni tanto possiamo guardare indietro con riconoscenza e gioia ma senza soffermarci.


2 - Evitare di vivere nel futuro


Anche chi si focalizza costantemente sul futuro non vive nel presente.Chi guarda troppo avanti tende continuamente a preoccuparsi e a pensare: “che cosa farò se succede questo o quell’altro?” oppure proietta la vita e la gioia nel futuro: “quando avrò abbastanza soldi sarò felice. Quando i miei figli saranno abbastanza cresciuti farò questo o quello.”

In entrambe i casi si ritrova a non godersi la vita adesso. Nessuno può sapere quel che sarà domani e coloro che vogliono “tenere in serbo” la propria vita, dimenticano che potrebbero non arrivarci…


3 - Vivere nel presente

Non vivere quindi nel passato e neppure nel futuro: vivere oggi, vivere ora! “Inspirare” la vita e cercare di percepire con tutti i nostri sensi cosa vuol dire vivere adesso. Cerchiamo di attuare la "presenza mentale": concentriamo la nostra attenzione sul mondo materiale che ci circonda, scopriremo che ci sono in esso mille meraviglie che non avevamo mai notato assorti come eravamo nei nostri pensieri. Se ci fermiamo a vivere con consapevolezza ogni istante, ogni persona , ogni situazione della vita potremo dire di aver realmente vissuto. Cominciamo da questo preciso istante.

Osserviamo il mondo che abbiamo intorno, osserviamo le persone, gli oggetti, attentamente con calma. Non dobbiamo avere premura, osserviamo soltanto. Diventiamo completamente passivi, siamo solo osservatori. Quando osserviamo con attenzione e partecipazione smettiamo di pensare al passato o al futuro. Certo non riusciremo a mantenere molto a lungo questo stato di percezione della realtà ma ogni volta che ne avremo bisogno potremo tornare ad osservare. Sarà sufficiente che rivolgiamo la nostra attenzione al mondo che ci circonda, smettendo di volere, smettendo di cercare, smettendo di fare qualcosa.

Viviamo l’oggi dopo aver fatto pace con il nostro passato e facciamo tesoro di ogni esperienza. Assaporiamo quello che è ora e prendiamo coscienza di ogni opportunità che la vita ci offre. Cogliamo in ogni esperienza il lato positivo.

Gustiamo la vita, ogni minuto, ogni secondo. Abbiamo tutti i motivi per essere entusiasti del presente , ma troppo spesso ce ne dimentichiamo e finiamo per lamentarcene. Non lasciamo che ciò accada. Per chi vuole comunque approfondire l'argomento non posso non citare il bellissimo libro Il Potere di Adesso di Eckhart Tolle.



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